Nota del Direttivo “Orizzonte Recanati-Rinascita e Progresso”
Siamo sempre più convinti che questo tempo rappresenti per la politica l’ultima occasione di un suo ravvedimento, pena la fine di ogni ruolo di garanzia e tutela delle istanze della collettività.
Dai settori più disparati viene lanciato questo messaggio di responsabilità, al Governo centrale come ai partiti che a livello territoriale ne sono la sua espressione, ma anche all’intero assetto parlamentare, senza distinzioni di colori.
Vogliamo porre una domanda ai cittadini recanatesi: si può di fronte ad una crisi economica che attanaglia le famiglie, al debito pubblico dello Stato che cresce inesorabilmente, ad uno sviluppo del nostro Paese che è fermo al palo, alla perdita di certezze nel mondo del lavoro, continuare ad assumere posizioni di retroguardia, di assoluta incomunicabilità, di netta contrapposizione, solo per salvaguardare istanze particolari e di nessuna utilità per la comunità?
La discussione riguardo il nostro ospedale, avvenuta solo alcuni giorni fa, sembra essere l’ennesima dimostrazione di questa incapacità della politica di guardare con serietà ai problemi della gente.
Tuttavia è inverosimile come proprio quella parte politica, sempre pronta a rimescolare le carte per rappresentare alla gente una fotografia surreale della realtà, che si è resa responsabile per non aver preso una posizione chiara, non avendo avuto il coraggio innanzitutto di sottoscrivere e solo in secondo luogo di votare un documento che iniziasse un percorso di dialogo con l’ASUR e la Regione Marche, solo perché presentato dalla maggioranza, quella parte appunto, oggi denunci la irresponsabilità di chi quel documento lo aveva condiviso ed era pronto a votarlo.
Il testo era semplice. La riconferma del Piano sanitario approvato ed uno sguardo al futuro individuando un percorso per una riconversione di alcuni reparti della nostra struttura che altrimenti rischierebbero la chiusura, dinnanzi alle linee programmatiche nazionali prima che regionali (Conferenza Stato-Regioni).
Dobbiamo avere il coraggio di rivedere il presidio ospedaliero recanatese alla luce della Zona 8 e dell’Area vasta, individuando le nuove istanze della popolazione che invecchia sempre più.
Il grande tema è l’integrazione socio-sanitaria e la possibilità di avere strutture adeguate per seguire i nostri anziani con il supporto delle famiglie.
Poi, senza ombra di dubbio, la chirurgia a ciclo breve, il punto di primo intervento e la possibilità di una migliore redistribuzione degli spazi all’interno della struttura del S.Lucia.
Salutiamo con soddisfazione il ragionamento per riportare il poliambulatorio all’interno dell’ospedale, come anche la RSA.
Il Comune non decide sulla sanità.
Una cosa però deve fare attraverso il Sindaco ed il Consiglio: avviare un dialogo continuo con la Regione perché questa città e questo territorio non subisca questo momento di profonde riforme ma ne sia attore principale, affinché nella nuova tipologia di servizi a nostra struttura possa conservare strumenti e personale altamente qualificati.
Il resto appartiene ad una forma ipocrita di campanilismo, incapace di guardare al futuro del nostro paese, regione e territorio compresi, pronta solo ad alzare cartelli elettorali di difesa dell’indifendibile, non accorgendosi che così facendo sarà la principale responsabile di un processo che con queste forme di autolesionismo verrà accelerato.
Noi siamo davvero con la gente, ma con senso di responsabilità diciamo come stanno le cose. L’ospedale non sarà più quello di 20 anni fa, ma dobbiamo insieme fare in modo che all’interno di questo processo diventi un nuovo riferimento per il territorio seppure con servizi diversi e rispondenti alle nuove necessità.
Certo che chi abbandona l’aula consiliare facendo mancare appositamente il numero legale non rappresenta un buon esempio di politica e crediamo purtroppo sia la dimostrazione di come quella irresponsabilità di governo centrale sia arrivata prepotentemente anche sui banchi della minoranza recanatese.
Alla maggioranza solo una cosa possiamo rimproverare: quella di aver confidato nella presenza dei gruppi che avevano chiesto di inserire il punto all’o.d.g., come puntualmente fatto dal presidente Grufi, ritenendo, secondo il buon senso, che il Pdl, la Lega e la lista “Per Recanati” rimanessero responsabilmente sino alla fine. Il buon senso appunto…