Di Gianni Bonfili
Ho letto la proposta di Piergiorgio Moretti relativa ai compensi dei rappresentanti politici e, in un sito locale (non il Cittadino), i commenti dei lettori che ne sono seguiti, in gran parte di aspro dissenso, coraggiosamente coperti con l’anonimato.
Io sono fermamente convinto che se l’impegno politico, che dovrebbe essere un servizio offerto alla comunità, viene remunerato in misura significativa, la tensione ideale e morale, la passione, elementi indispensabili per restituire alla politica tutta la dignità e tutta la credibilità necessarie ai valori di fondo della democrazia,diventano traguardi piuttosto illusori.
Ma siamo realisti: quanti manterrebbero una coerenza integrale mettendo in ballo migliaia di euro mensili per di più spesso pensionabili?
Non dimentichiamo che il debito pubblico, che grava su tutti i cittadini in termini sempre più pesanti, e sul cui aumento costante contribuisce anche il costo della politica, ci sta facendo avvicinare pericolosamente al fallimento e, comunque, sta aprendo prospettive estremamente allarmanti per le generazioni a venire.
Il degrado del nostro Paese è gigantesco, è urgente reagire sotto tutti gli aspetti ed ognuno dovrebbe fare quello che gli compete senza regolarsi su quanto fa l’altro.