RECANATI - L'appuntamento è sotto la Torre del Borgo dove il bassorilievo dello Jaconetti ricorda la traslazione della Santa Casa.
La Venuta è una festa tradizionale delle Marche, che si tiene da più di quattrocento anni la sera tra il nove e il dieci dicembre, accendendo grandi fuochi in città, paesi e campagne.
Precedentemente festa spontanea, nel 1617, grazie all'iniziativa del frate cappuccino anconitano fra' Tommaso, l'usanza si diffuse capillarmente in tutte le Marche.
Al momento della definitiva ufficializzazione della festa (1624) queste erano le prescrizioni, descritte dallo stesso Monaldo Leopardi, padre del celebre poeta: sparo di mortai, suono di tutte le campane (alle 3,30 della notte, ora in cui la Santa Casa avrebbe toccato terra), fuochi sopra alle torri comunali, lumi a tutte le finestre, mentre grandi falò si accendono nei paesi, in tutti i rioni delle città e nelle aie di tutte le case di campagna. Chi disponeva di un'arma da fuoco doveva sparare un colpo in aria, in segno di festa; di seguito veniva celebrata la Messa della Venuta.
Ad Ancona durante la vigilia si digiunava, mentre la popolazione della provincia di Ascoli e di Fermo consumava un’abbondante pasto battezzato con il nome di Nataletto.