Paolini contesta a Marangoni anche il fatto di non avere interpellato i vertici del partito e di avere nel complesso atteggiamenti che danneggerebbero la Lega stessa.
Ma Marangoni, che sugli asili nido aveva esternato anche in consiglio comunale a Recanati, di dimettersi da capo gruppo non ne vuol sentire parlare, anzi sollecita lui le dimissioni di Paolini da segretario regionale rilevando nelle sue dichiarazioni posizioni non in linea con la Lega e che danneggiano la stessa.
Della cosa è stato investito Calderoli in prima persona cui Paolini ha prospettato due soluzioni, una l’espulsione di Marangoni dalla Lega, l’altra invece, al vaglio dei vertici “lumbard” più tecnico istituzionale ma complessa nel suo percorso.
Quindi l’espulsione sarebbe vicina e Marangoni (che rimarrebbe però consigliere regionale e comunale) non rappresenterebbe più la Lega e la sezione di Recanati rimarrebbe senza il suo fondatore e punti di riferimento.