L’Ordine dei Medici della Provincia di Macerata, in occasione della solenne celebrazione dei 100 anni di storia dell’ordine, ha istituito un premio intitolato alla memoria di Franco Foschi, considerato uomo di cultura, appassionato e competente conduttore del Centro Nazionale Studi Leopardiani e fondatore del Centro Mondiale della Poesia.

Il premio sarà assegnato ogni anno a medici che si saranno particolarmente distinti per meriti culturali, artistici e letterari.

Biografia di Franco Foschi  (a cura della  Prof. Donatella Donati)

Nato a Recanati il 28 giugno 1931 ha conseguito nel 1948 ad appena diciassette anni la maturità classica  presso il locale Liceo “Leopardi” e proseguito gli studi all’Università di Roma dove si è prima laureato in Medicina e Chirurgia  e poi specializzato in Malattie nervose e mentali. Ha cominciato a lavorare a Parma come assistente volontario alla clinica neuropsichiatrica dell’Università e successivamente ad Ancona dove la serietà degli studi e dell’impegno gli hanno consentito una carriera veloce nelle strutture pubbliche fino a divenire primario e direttore dei Servizi di igiene mentale della Provincia. Attento studioso e ricercatore ha indirizzato i suoi interessi verso la neurologia e la neuropsichiatria nel cui ambito è autore di numerosissime pubblicazioni, molte delle quali legate all’esperienza di insegnamento nelle Scuole di specializzazione di Roma e di Ancona. Dal 1994 ha tenuto l’incarico dell’insegnamento di Medicina del lavoro presso l’Università di Urbino.

La passione per la medicina è andata di pari passo con quella per la politica, essendo forte il legame tra loro in ragione dell’impegno sociale che ha caratterizzato ogni sua iniziativa. Da quell’impegno sono scaturite le sue scelte più importanti, quella di militanza nelle Acli, quella del servizio come sindaco alla città di Recanati, alla quale ha dedicato dieci anni di vita amministrativa moltiplicando le sue energie per continuare a seguire con serietà e competenza le altre attività, quella di parlamentare nelle file della Democrazia cristiana, dal 1964 al 1994. Svolge in quei trenta anni, mantenendo freschi entusiasmo ed energia, un attento lavoro normativo volto al riconoscimento dei diritti dei disabili e della famiglia con leggi e disposizioni attuative valide anche nell’Unione europea. In tutti gli organismi e commissioni nazionali e internazionali di cui ha fatto parte avendone spesso la presidenza si è battuto per una legislazione attenta ai bisogni dei lavoratori e dei più deboli, rispettosa dei valori della tradizione cristiana della quale è stato  un fedele sostenitore, senza prestarsi mai a battaglie troppo ideologiche e senza  cedere ai pregiudizi, alla ricerca sempre della soluzione giusta del problema. Ministro del Lavoro e sottosegretario agli Esteri e alla Sanità, ha espresso al meglio le sue capacità di mediazione con risultati positivi tra i quali la conclusione della vertenza Fiat del 1980, il salvataggio di tanti emigrati italiani in Argentina vittime della repressione militare, la protezione dei rifugiati.

In questo ultimo settore si è speso con molta determinazione  fino agli ultimi anni di vita nella sua qualità di presidente dell’AWR, associazione mondiale per lo studio dei problemi dei rifugiati, alla quale si deve un continuo aggiornamento dei dati e delle situazioni.

Medaglia d’oro al Valore della Sanità pubblica, membro associato d’onore dell’Assemblea del Consiglio d’Europa, socio della Royal Society of Medicine di Londra per la neurologia, insignito di onorificenze in vari paesi, ha continuato a spendere le sue risorse intellettuali in sempre nuove iniziative, raccogliendo i vantaggi offertigli dalla preparazione nel campo delle scienze e delle lettere il cui aggiornamento non ha mai trascurato. Appassionato di Giacomo Leopardi fin dal tempo degli studi liceali, ha fatto una lettura accurata e ragionata delle sue opere, seguendo come sindaco e spesso facendosene ideatore tutte le occasioni di studio dedicate al poeta, costruendo una fitta rete di rapporti con gli intellettuali, i critici e i professori e assicurandosi il loro rispetto per la sua competenza in una materia ritenuta spesso solo di addetti ai lavori. La sua produzione in tale ambito gli ha valso riconoscimenti e consensi soprattutto per l’inserimento dell’opera leopardiana nel contesto storico-culturale del suo tempo, nell’ambito del quale ha compiuto e pubblicato ricerche che hanno spaziato dalla storia locale a quella nazionale e internazionale. Nominato nel 1987  direttore del Centro nazionale di studi leopardiani, carica tenuta fino alla morte il 16 agosto del 2007, ha intuito il valore della modernità del pensiero leopardiano e ne ha fatto, con l’ausilio della legge “Leopardi nel mondo”, da lui proposta e approvata dal Parlamento, motivo di riflessione e di studio in moltissimi paesi del mondo. Favorendo le traduzioni delle sue opere nelle lingue più varie, organizzando convegni, mostre e seminari presso le Università straniere e gli Istituti italiani di cultura, accogliendo in Italia personalità prestigiose della cultura mondiale, aprendo il Centro ai giovani studiosi, ha raccolto un consenso in ascesa  sulla nuova prospettiva di lettura del pensiero di Leopardi come testimone del terzo millennio e icona  dell’identità europea..