Nota dell’Associazione Nazionale Tutela Animali
La responsabile del canile e contestualmente Direttore Sanitario, si è fatta portavoce del Sindaco impedendoci l’ingresso alla struttura.
Alla presenza dei Carabinieri che chiedevano spiegazioni sul divieto, la risposta è stata: “Per ordine del Sindaco, le signore non possono entrare perché non si sono convenzionate”.
A questo punto aspettiamo una risposta alle seguenti domande: il Sindaco ha dato disposizione alla responsabile del canile di non farci entrare ?
Con quale piano discriminatorio vengono emanati provvedimenti contro leggi che, al contrario, danno diritto a tutti i cittadini (a qualunque titolo, privato o associazione) di visitare, controllare e sorvegliare sulla gestione del bene pubblico ?
Se invece l’iniziativa è partita direttamente, ed a titolo personale, dalla responsabile della struttura, allora riteniamo che forse è una persona inadeguata a ricoprire tale posizione. Chiunque vada a gestire una struttura pubblica non può parlare ed operare a nome del Sindaco senza un documento scritto, senza il timbro del Comune e senza la firma del primo cittadino. Inesperienza o forse eccessiva sicurezza in ciò che stava facendo sentendosi da qualcuno garantita nel proprio operato ?
Questa è un’ altra domanda a cui l’amministrazione deve dare una risposta esauriente non solo a noi associazioni animaliste ma a tutti i cittadini. Riteniamo che chi amministri la cosa pubblica e chi pensa di gestire il canile come casa propria debba rivedere le proprie posizioni .
Su quanto l’amministrazione scrive in merito alla precedente gestione dell’ANTA, che viene accusata di non aver avuto un direttore sanitario, la invitiamo ad informarsi ed a leggere la documentazione in suo possesso .
Il resto delle polemiche infantili sulle associazioni a tutela animali, che non gestiscono il rifugio comunale e non hanno partecipato nemmeno al bando, le rimandiamo al mittente.