Nota dell’Amministrazione Comunale
L’Amministrazione comunale sta lavorando per garantire una migliore organizzazione al Canile di Montefiore ponendo una particolare attenzione alla cura degli animali ospitati, alla manutenzione di una struttura purtroppo abbandonata a se stessa negli ultimi anni e soprattutto alla diffusione di una cultura diversa, di rispetto e accoglienza nei confronti dei cani, con l’obiettivo di favorire l’adozione responsabile da parte delle famiglie, in particolare dei giovani. E’ questa la vera questione da affrontare, sulla quale ci saremmo aspettati una attenzione da parte delle Associazioni Animaliste, con le quali vorremmo inoltre verificare le zone idonee per la realizzazione dello sgambatoio. Invece ci troviamo di fronte a polemiche sterili e pretestuose e addirittura al coinvolgimento delle forze dell’ordine che hanno ben altri problemi da affrontare. Ormai dallo scorso dicembre il Comune ha operato una scelta precisa: quella di collaborare con le associazioni di volontariato nella gestione della struttura affidandosi alle stesse per garantire un maggiore coinvolgimento sociale nella realtà del rifugio. Gli obiettivi primari da raggiungere in collaborazione con il mondo del volontariato sono stati individuati infatti nell’apertura della struttura verso la città, nel miglioramento complessivo della sua gestione, nella realizzazione di uno sgambatoio, nel coinvolgimento delle scuole e dei proprietari dei cani nell’attività di gestione. Al fine di sviluppare la realtà del volontariato all’interno della struttura si ricorda che sono stati emanati due Bandi pubblici per la gestione del rifugio nell’arco di pochi mesi, entrambi riservati alle associazioni animaliste. L’associazione ANTA è risultata aggiudicataria in via provvisoria del primo bando pubblico ed ha gestito la struttura da Gennaio a Giugno 2010, quando era già in vigore l’attuale regolamento oggi tanto contestato. Si segnala che non è stato possibile procedere successivamente all’aggiudicazione definitiva della gestione in quanto l’associazione non ha accettato più le condizioni stabilite. L’AMUBA rappresenta oggi (in qualità di aggiudicataria definitiva della gestione) un’associazione con numerosi volontari operativi nella struttura e soprattutto con un progetto valido di miglioramento ed ampliamento strutturale del rifugio. L’Amministrazione precisa che l’AMUBA ha dotato il rifugio comunale di un direttore sanitario presente costantemente all’interno della struttura, quale figura responsabile e garante della cura e del benessere degli animali. Si ricorda che nelle gestioni precedenti (compreso il periodo di gestione ANTA) l’intervento del professionista avveniva esclusivamente su chiamata e previa verifica della disponibilità di fondi in bilancio, quindi sporadicamente. Oggi una professionista qualificata sta seguendo quotidianamente i cani. Riguardo all’ingresso nella struttura, disposizioni di legge consentono il libero accesso al rifugio per le guardie zoofile dell’ENPA e per le associazioni di protezione animale, al fine di espletare funzioni di vigilanza, nel rispetto però della normativa di dettaglio fissata dal Regolamento comunale del 2008. Il Regolamento suddetto impone alle associazioni animaliste interessate di convenzionarsi con l’ente gestore, al fine di collaborare nelle attività, altrimenti queste potranno esclusivamente svolgere funzioni di controllo e vigilanza. Ad oggi invece si continuano a registrare interferenze ed osservazioni inerenti le terapie adottate, l’alimentazione degli animali e il loro mantenimento generale, avanzate probabilmente senza adeguata competenza, da parte di rappresentanti delle associazioni animaliste locali. Questo risulta inaccettabile soprattutto in virtù della presenza di un direttore sanitario responsabile. Al fine di raggiungere una fattiva collaborazione nell’attività del rifugio comunale è stato organizzato un recente incontro di presentazione della nuova attività di gestione che ha visto la partecipazione di tre associazioni animaliste locali. Nell’occasione la rappresentante dell’ANTA ha dichiarato che il canile oggi non viene gestito bene (forse perché non più gestito dall’ANTA), senza specificare le motivazioni per le quali la sua associazione ha rinunciato a convenzionarsi, dopo la relativa proposta avanzata dall’AMUBA. L’Amministrazione comunale ribadisce comunque l’intenzione di avviare un’operazione culturale in favore del rifugio, tale da evitare la disaffezione pubblica verso la struttura, ormai fonte di troppe polemiche, auspicando un definitivo superamento delle ostilità dettate dal nome del gestore. Si rinnova inoltre la disponibilità ad avviare un tavolo tecnico per la predisposizione di un nuovo regolamento comunale, capace di ovviare alle eventuali criticità individuate.