RECANATI – Come per “Il giovane favoloso”, per la regia di Mario Martone, che però era in concorso, anche la miniserie prodotta dalla RAI, “Giacomo Leopardi-Vita e amori del poeta”, sceglie la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, per proporsi, in questo caso fuori concorso.

Alcune scene in anteprima erano state presentate al Marché du Film di Cannes”.

Diretta da Sergio Rubini, la serie tv è composta da due puntate che raccontano la vicenda umana e storica del grande poeta Giacomo Leopardi, non solo letterato ma anche filosofo, pensatore politico, uno dei massimi esponenti della cultura italiana di tutti i tempi.

Il percorso costruito da Rubini propone un ritratto inedito pur storicamente coerente di Giacomo Leopardi. Un formidabile genio, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose ma anche ideali politici. Poeta libero e avverso al compromesso che ha sfidato il suo tempo, l’invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente stato italiano.

Oltre che Recanati, molti comuni delle Marche, (Potenza Picena, Montecassiano, Treia, Offagna, Osimo, Macerata) grazie ai loro suggestivi centri storici, sono stati teatro delle riprese che hanno anche interessato Bari e la Puglia, Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna.

Nelle vesti del poeta dell’Infinito, l’attore Leonardo Maltese. Alessio Boni interpreta il ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Giusy Buscemi sarà l’amata Fanny Targioni Tozzetti, uno degli amori inarrivabili esaltato nei suoi versi eterni. Cristiano Caccamo, sarà l’amico Antonio Ranieri, e Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine. Fausto Russo Alesi, nella parte del mentore Pietro Giordani.

“Ho voluto mostrare un Leopardi senza gobba – ha spiegato Rubini-, raccontare la morfologia del suo pensiero piuttosto che del suo fisico. Un Leopardi inedito, di cui viene mostrata la modernità, la capacità di sorridere, la vitalità. Ho tolto la polvere scolastica dal suo personaggio, che è molto più complesso di quello che siamo abituati a conoscere”.

Oggi un primo responso della critica cinematografica.