RECANATI – Esplorare la vita più intima e meno conosciuta di Giacomo Puccini, nel centenario della morte del compositore, si è rivelata una intelligente idea del baritono Giulio Boschetti che ha elaborato i testi, affidati alle voci recitanti di Luca Violini e Giulia Bellucci, mentre la compagnia di canto ed il Quintetto Gigli, diretti dal maestro Riccardo Serenelli ha interpretato le arie scelte per fare da collegamento alla narrazione.

L’enorme bibliografia che ruota intorno a questa importantissima personalità è da sempre divisa fra l'esaltazione del musicista e la condanna della persona.

In Puccini coesistono il bambino capriccioso, il tombeur des femmes, il musicista sublime, l'amico generoso, il possidente arrogante.

La forza e il fascino di Giacomo Puccini nascono dall'essere un uomo vero, complesso e contraddittorio, il fondo della sua anima è stato per tutta la vita preda di qualcosa di indefinito, una malinconia, un groviglio inestricabile e inesplicabile di emozione e di noia, di sofferenze e di rimpianti.

Le scelte operistiche di Boschetti hanno esaltato le voci sul palco di Noemi Umani (soprano), Dario Di Vietri (tenore), Giulio Boschetti (baritono).

Non indifferenti le espressioni di consenso del pubblico tornato nello scenario del cortile rinascimentale di Palazzo Venieri.

Nel complesso ne è uscita una serata cross-over tra teatro di prosa e teatro musicale dove sono stati ripercorsi alcuni punti nodali dell’intensa vita di Giacomo Puccini e della moglie Elvira Gemignani fornendo attraverso diversi punti di vista, materiale di riflessione a tutti i presenti.