Di Massimiliano Politi, capo gruppo Recanati a Sinistra

Nella seduta del Consiglio comunale del 4 novembre è stata votata una delibera politicamente molto importante per tutti coloro che stanno lottando contro la privatizzazione del servizio idrico.presa_acqua

Su questo argomento, la posizione di Recanati a Sinistra, il gruppo che rappresento in Consiglio, è chiara da sempre e, con mia comprensibile soddisfazione, è altrettanto chiara la posizione dell’intera maggioranza, sulla stessa lunghezza d’onda.

Per scongiurare una gara pubblica a fine anno per la gestione del servizio idrico integrato (come prevede la normativa attuale), con il pericolo di un ingresso ancora più massiccio dei privati e anche dell’estromissione di Astea, il Comune di Recanati ha deciso di rilevare le quote societarie di Astea che riguardano tale servizio e quindi di passare ad una gestione “in house”, cioè diretta.

Così facendo, si passa ad un controllo interamente pubblico, andando controcorrente rispetto a quelli che sono gli obiettivi del famoso decreto Ronchi, già convertito in legge.

E’ importante dire che tale strada verrà perseguita anche dai comuni di Osimo, Porto Recanati, Loreto, Montecassiano, Montelupone, Potenza Picena, Montefano, Filottrano, Cingoli, Sirolo e Numana, segno che l’unità di intenti su questo fronte è trasversale ed esiste a prescindere dagli schieramenti politici che caratterizzano le varie Amministrazioni.

Per il futuro, a livello nazionale, quella dell’acqua è una battaglia ancora aperta e il 2011 sarà un anno cruciale. In tutte le provincie italiane in cui si è sperimentata una gestione dell’acqua controllata dai privati, si sono prodotti esclusivamente diminuzione degli investimenti e innalzamento esponenziale delle tariffe. Per questo, sono convinto che tale battaglia dovrà essere combattuta nei territori perché gli Enti Locali mantengano o si riapproprino della podestà sulla gestione dell’acqua, la quale dovrebbe diventare un bene primario privo di rilevanza economica.