Nota della Regione Marche
“Il contenimento delle polvere sottili non è solo un problema di sostenibilità ambientale, ma coinvolge direttamente la salute dei cittadini. I sindaci sono le autorità sanitarie locali e, insieme a loro, stiamo costruendo un percorso condiviso, confidando nel senso di responsabilità di ciascuno”.
Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati, intervenendo sui provvedimenti da adottare per abbattere le PM10, nel rispetto della normativa europea.
“Abbiamo avviato un confronto serrato e costruttivo, dove al centro delle questioni c’è la salvaguardia del benessere della popolazione – sostiene Donati – Non è in atto un braccio di ferro, con vincitori e vinti, ma una discussione, serena e responsabile, che dovrà portare a scelte comuni, senza imposizioni, ma con chiaro il traguardo da raggiungere: la tutela della salute pubblica. Per la Regione resta centrale il metodo della condivisione con gli Enti locali, Province e Comuni interessati e, quindi, lo strumento dell’Accordo di Programma, cui far seguire le ordinanze sindacali nel più breve tempo possibile. Si può e si deve, perciò, accelerare il percorso politico-amministrativo verso l’Accordo, in un clima di condivisione e di assunzione delle responsabilità. Già l’occasione del prossimo incontro di martedì 9 novembre, nel corso del quale andrà definito e sottoscritto il testo finale del pre Accordo di programma, sarà l’occasione per condividere scelte integrate, sostenibili ed efficaci, anche sulla base della proposta annunciata da Anci Marche, che la Regione attende di conoscere”.
Donati, infine, ricorda che “le misure strategiche sulla centralità del trasporto pubblico locale, sull’innovazione tecnologica dei motori e delle alimentazioni, sul trasferimento del traffico pesante in autostrada, sull’efficienza energetica e ambientale degli edifici civili e produttivi trovano un fortissimo limite nei tagli drammatici che il Governo ha già stabilito sulle finanze pubbliche delle Regioni e degli Enti locali. Anche qui lo sforzo non può che essere comune e non c’è spazio per scaricare per intero, sul bilancio regionale, i costi delle azioni necessarie, che, per altro, nella fase sperimentale, possono essere ridotti al minimo, ricorrendo più a misure gestionali e di comunicazione, che a interventi permanenti”.
Di Enzo Marangoni, consigliere regionale Lega Nord
La giunta regionale sta pensando di bloccare la circolazione degli autoveicoli più vecchi allo scopo di contenere l'inquinamento e le polveri sottili.
Se questo accadrà saranno ancora una volta le fasce a basso reddito a pagare il prezzo di questo blocco come operai, cassintegrati, disoccupati e pensionati. Ciò in quanto sono proprio queste le persone che ancora utilizzano auto vecchie, alla faccia della sinistra che a parole dice di tutelare i bassi redditi ma nei fatti fa esattamente il contrario. Se veramente i veicoli diesel euro 1 e 2 potranno circolare solo di notte per i prossimi sei sette/mesi come preannunciato, come faranno tanti lavoratori (si parla di 60.000 autoveicoli) a raggiungere il loro posto di lavoro? Soggiorneranno con una tenda davanti alla fabbrica? Partiranno da casa alle 4 di notte e rientreranno alle 22? La Regione metterà a loro disposizione un' auto blu euro 5?
In un paese civile si utilizzerebbero i mezzi pubblici, ma da noi, sebbene strapagati dai cittadini, funzionano male o sono inesistenti in gran parte della Regione. Anche questi cittadini proprietari di auto vecchie pagano il bollo auto di circolazione fra i più alti d’Italia, pagano la revisione, pagano la ZTL, pagano il Bollino Blu. Perchè quindi non dovrebbero poter circolare come gli altri? Invitiamo la giunta regionale a trovare altre soluzioni più ragionevoli.