Lo psischiatra Mario Pannain ha presentato al sua relazione, in qualità di perito della Procura della Repubblica, sulla vigilessa Anna Brandoni, detenuta nel carcere di Camerino con l’accusa di avere sparato ad un vicino di casa, Vitangelo Lisei, con la propria arma d’ordinanza mentre era in servizio, per futili motivi.brand

Il perito ha sabiltio che Anna Brandoni era incapace di intendere e volere quella matttina dle 27 gennaio quando a piazzale Europa, di fronte al Gran Bar esplose due colpi di pistola durante la colluttazione con Lisei che per difendersi dalla minaccia cercava di disarmarla.

L’esito della perizia dichiara di fatto la Brandoni non imputabile.

Il suo destino si deciderà lunedì di fronte al GUP, Enrico Zampetti. Per lei dunque si profila un’assoluzione. Ma va valutata in ogni caso la sua pericolosità sociale per l’applicazione di norme di sicurezza: carcere psichiatrico giudiziario o ricovero in una comunità terapeutica, libertà vigilata. Su questo aspetto non è stato dato di sapere come si sia espresso il perito.

La Brandoni, 55 anni, è difesa dall’avv. Paolo Tartuferi, il Lisei, che si è costituito parte civile, è tutelato dall’avv. Federico Valori.

Alla base del gesto della vigilessa vecchi rancori con il suo vicino di casa che nessuno avrebbe immaginato potessero avere quell’epilogo.

Quella mattina, in un momento di notevole presenza di persone che passavano, quei due colpi partiti dalla Beretta 9x21 durante il tentativo di Lisei di disarmare la donna, si conficcarono uno dentro la Pizzeria Europa, passando attraverso un vetro, l’altro sulla parete sopra il Gran Bar. Se avessero avuto una traiettoria diversa le conseguenza sarebbero state più gravi.

La Brandoni, secondo la testimonianza del Lisei, si avvicinò brandendo già l’arma e puntandogliela alla testa. Subito dopo i due colpi, schivati dal Lisei che per sventare la minaccia aveva afferrato la mano della donna.

Lunedì dunque si deciderà il destino di Anna Brandoni di fronte al GUP.

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