Di Giulia Morroni
La prima cosa che è saltata agli occhi di quanti nel corso di sabato 18 settembre si sono recati al Centro Culturale Fonti San Lorenzo per partecipare alla terza edizione del festival in onore del musicista Oliviero de Quintajé è stata una grossa scritta rossa proiettata su una parete dell’edificio, quella che dominava il concerto sottostante: “memorabilia” così recitava e a seguire si accompagnava l’oboro dell’eterno ritorno, evocativo e antico simbolo di un serpente che si mangia la coda che la rassegna ha scelto per identificare se stessa.
In una line up intensa ed emozionante attraversata dalle letture tratte dallo spettacolo “Gramigna” di Francesco di Gregorio si sono rincorse le performance di molti artisti, spaziando entro numerosi generi, stili e linguaggi musicali: dalle rivisitazioni cantautorali dei Leggera e del musicista Marco Sonaglia, al folk rock di gruppi locali come i Rossopiceno e Chopas, alle sperimentazioni elettroniche di Paolo F. Bragaglia, dai Têtes de Bois all’attesissimo Francesco Di Giacomo, voce solista del Banco del Mutuo Soccorso. Una progressione travolgente, culminata infine con la partecipazione dei Polyetnic Muzak, la band fondata proprio da Quintajé.
Numerose le generazioni presenti fra il pubblico che è intervenuto nel corso della serata musicale: accanto ai giovani e giovanissimi di Recanati che cantavano e ballavano sotto il palco, tanti i volti più adulti richiamati dalla bella occasione di festa, a testimonianza dell’incredibile energia della musica capace di unire mondi apparentemente lontani, di costruire ponti fra culture e geografie dissimili.
Come nel ciclico cammino disegnato dal cerchio del serpente il CCFSL ha pertanto gettato un altro seme nel suo divenire, racchiuso nell’oboro è infatti un potente messaggio di speranza e di vita, che ha nella forza della musica -nelle sue Memorabilia- l’alleato più potente!