RECANATI - Un altro cantiere si aggiunge a quelli avviati in questi giorni e finanziati attraverso il PNRR.

In questo caso si tratta del castello di Montefiore per il suo completo restauro.

L'intervento che porterà alla fruzione del fortilizio era stato preceduto dal risamanento dell'area circostante contro il dissesto idrogeologico.

Questa località, allora nota col toponimo Fundus Florie, intorno al X secolo, era al confine fra i Longobardi del ducato di Spoleto ed i Bizantini della Pentapoli, dovendone subire le alterne vicende delle loro lotte. Alla fine del XIII secolo il Comune di Recanati decise di erigere qui un castello per arginare le mire espansionistiche dell’acerrimo nemico, Osimo. L'alta Torre, posta al centro del Castello, fu eretta per avvistare e segnalare i pericoli e le aggressioni. Il Castello di Montefiore per tutto il XV secolo venne ampliato e fortificato. Nel 1429 gli annali documentano l’innalzamento del grande mastio centrale come torre di avvistamento. Nel 1445, durante le lotte fra il papa e Francesco Sforza, il castello venne già rinforzato per far fronte alle grandi signorie o ai vari capitani di ventura che impiegavano eserciti sempre più evoluti. La lapide sopra la porta d'accesso del cassero ricorda un nuovo e più ampio intervento effettuato nel 1467 dai duumviri Antonio Politi e Tommaso Gabrielli. Grandi lavori vennero intrapresi nel 1486, quando il Governatore pontificio della Marca Fermana, in lotta contro Boccolino di Guzzone che si era impadronito di Osimo, vi aveva posto il suo quartier generale. Fu allora che l'edificio assunse il suo definitivo assetto difensivo e non più di avvistamento. La cinta muraria venne consolidata, il mastio ricostruito nella forma attuale, alto 40 metri, e si eresse il rivellino. Tutte modifiche atte a trasformare il castello in una rocca in grado di resistere agli attacchi delle armi da fuoco. Alcune riparazioni furono decise nel gennaio 1492. Nel XVII secolo Montefiore aveva ormai perso il suo ruolo di spicco militare e subì quella lenta trasformazione che da rocca lo portò a diventare borgo rurale. Il complesso venne fortemente danneggiato durante la seconda Guerra Mondiale e restaurato negli anni successivi.