Massimo Bubola è presente sulla scena della canzone d’autore italiana dalla metà degli anni Settanta: il suo primo album di studio, “Nastro Giallo”, è del 1976.
L’album impressionò Fabrizio De André, che decise di avvalersi della collaborazione di Bubola per la scrittura dei testi e delle musiche di “Rimini” (1978) e “L’Indiano” (1981), gli album che ne rilanciarono la carriera, con canzoni come “Andrea”, “Sally”, o “Fiume Sand Creek”. Nel frattempo, Bubola portava avanti anche la sua particolarissima mistura di folk e di rock, che si cristallizzava nell’album “Marabel” (1979), dove le chitarre elettriche si uniscono a delicati arpeggi di matrice folk a supportare testi poeticamente ricchissimi.
Sul piano letterario, Massimo Bubola ha fatto sua l’affermazione del grande poeta beat americano Allen Ginsberg: “Perché non mettere la poesia in un jukebox?” e ha miscelato la musica con testi di grande respiro letterario, formalmente curatissimi, che ha cantato e recitato anche in rassegne esplicitamente dedicate alla poesia accanto a Gregory Corso, Lou Reed, Eric Andersen ed altri… (tratto dal sito internet di Massimo Bubola).