Nota della segreteria del PD Recanati

"Ma dove siamo alla festa nazionale del Partito Democratico?". Queste parole del consigliere democratico alla Regione Lombardia Giuseppe Civati (a sx nella foto insieme al sindaco Fiordomo e a Barbara Serracchiani) pronunciate al suo arrivo alla festa democratica di Recanati, danno il senso di ciò che è accaduto a Villa Teresa nel weekend scorso: centinaia di persone sono giunte nel quartiere di Villa Teresa per assistere ai dibattiti politici e partecipare alle varie iniziative.
Sono stati due giovani dirigenti democratici ad inaugurare sabato sera la festa, l'europarlamentare Debora Serracchiani e Giuseppe Civati, con un dibattito incentrato sull'attualità poltica e il futuro del partito. "La crisi politica che si è aperta nel centrodestra - hanno dichiarato - rappresenta una grande opportunità per cambiare il governo del Paese e chiudere finalmente la parentesi berlusconiana, una fase durata oltre quindici anni che non ha portato nulla di positivo all'Italia sotto ogni punto di vista: culturale, sociale ed economico. Si tagliano le risorse agli enti locali, si taglia la ricerca e soprattutto la formazione e l'istruzione, non si investe nella sicurezza dei cittadini nè si adottano misure che tutelano i lavoratori, anzi, si approfitta della crisi economica e sociale per indebolirne i diritti". Dal dibattito è emersa anche una certa preoccupazione per la mancanza di riflessi da parte del centrosinistra, troppo debole la proposta poltica, debole il messaggio, confusa la strada da percorrere: occorrono nuove energie, rinnovamento della classe dirigente, tanto coraggio, scelte nette e proposte fortemente alternative a quelle del centrodestra.
Il giorno successivo invece sul palco della festa è salito l'europarlamentare ed ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici, affiancato dal sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e dal sindaco di Porto Sant'Elpidio Mario Andrenacci, quest'ultimo presidente dell'Anci Marche. Al centro del dibattito le difficoltà degli enti locali e il rapporto con le istituzioni europee. Tutti hanno sottolineato che il contesto storico in cui stiamo vivendo è senz'altro il peggiore che gli enti locali abbiano mai vissuto: le riduzioni sempre più forti dei trasferimenti operati dal governo centrale costringono le amministrazioni comunali a tagliare importanti servizi negando ad un crescente numero di cittadini benefici che fino a pochi mesi fa sembravano scontati. La richiesta di un allentamento del patto di stabilità che consentirebbe ai comuni di spendere di più negli investimenti, non solo non è stata recepita, ma addirittura sono state inasprite le sanzioni per coloro che non rispettano il patto.
Grande soddisfazione viene espressa da parte del Partito Democratico di Recanati che ancora una volta ha dimostrato la propria forza organizzativa mettendo in campo decine di volontari, tra cui moltissimi giovani. In un'epoca in cui i partiti perdono credibilità, le sezioni chiudono e la politica diventa virtuale, il partito di Recanati punta tutto sul rapporto umano, vero, con i propri militanti, i propri elettori, la propria città.