Nota dei Gruppi consiliari
Partito Democratico, Liberaldemocratici, Rifondazione Comunista, Recanati Democratica,
Comunisti Italiani
Si torna
a parlare di Astea. Finalmente, verrebbe da esclamare, dopo anni di silenzio.
Finalmente, se si parlasse della situazione di questo ente, messo in piedi in
quattro e quattr’otto alcuni anni fa con il solo scopo di ricavare qualche
miliardo per finanziarsi lo sprint della campagna elettorale per la riconferma
a palazzo. Sarebbero molti gli argomenti da approfondire: se ci sono stati
cambiamenti nella struttura societaria, se le quote sono rimaste invariate; per
quale motivo Osimo, comune capofila, è fortemente preoccupato per quello che
sta succedendo tanto che vengono convocati tre consigli comunali ai quali il presidente
dell’Astea non si presenta; come si stanno sviluppando i servizi, su molti dei
quali i cittadini esprimono forti dubbi e giuste lamentele. Da cinque anni
sull’Astea è calato il silenzio. Lo hanno lamentato anche autorevoli esponenti
della maggioranza recanatese. Bisognerebbe affrontare ed approfondire cosa
avviene all’Astea. Invece cosa si fa? Si pensa alle poltrone, alla
ridistribuzione degli incarichi, agli ottimi stipendi che si percepiscono nei
vari consigli
di amministrazione, perchè si è stati bravi a moltiplicare posti e stipendi.
Quelli si che vanno a bomba, i servizi ai cittadini possono attendere. Paghino le
bollette e basta. Sennò come fanno a percepire buste paga così ricche? Bene. Il
sindaco annuncia la ridistribuzione delle polltone. Ci sarà posto per tutti,
soprattutto per il centro destra che rivendica incarichi. Come sono lontani i
tempi delle commuoventi dichiarazioni contro la “casta” davanti a Giammario
Stella,
curatore del famoso libro, invitato dai giovani di Confcommercio. Ma quel
giorno i nostri amministratori gli hanno detto cosa è successo e succede
all’Astea? Avrebbe subito scritto un nuovo capitolo, tutto recanatese.