Di Enzo Marangoni, consigliere comunale Lega Nord
In questi giorni il Comune di Recanati ha comunicato i prezzi dei pasti che sarranno erogati nelle mense scolastiche cittadine. E' sbalorditivo constatare come tali prezzi siano più che doppi rispetto a quelli di altre città dei dintorni, ad iniziare dal capoluogo Macerata.
Ad un primo esame infatti emerge un netto scostamento fra i prezzi medi proposti dal Comune di Recanati e quelli di altri comuni, primo fra tutti il capoluogo di Provincia dove, in alcuni plessi scolastici, si è arrivati a toccare punte massime di 1,80 €/pasto, ma il prezzo prevalente è di 1,50 €/pasto a Macerata, a fronte dei 3,28 €/pasto a Recanati (prezzo minimo).
Viene da chiedersi quindi quali siano gli effetti discriminanti sul prezzo (a carico delle famiglie) e sopra ogni altra cosa se, vista la differenza di prezzo, la qualità del prodotto venga sempre ad essere garantita nelle mense di Macerata.
Ho pertanto intervistato il Dottor Nicola Prenna, Presidente del Comitato Mensa dei Plessi Scolastici Flli Cervi e IV Novembre a Macerata, responsabile dell'erogazione di ben 40.000 pasti annui ai bambini maceratesi ad un prezzo dimezzato rispetto a quello pagato dalle famiglie recanatesi. Decisamente sorprendenti le risposte, a tutto vantaggio della qualità erogata dalla mense maceratesi con un prezzo, inoltre, più che dimezzato, rispetto a Recanati.
“Filiera corta, introduzione del biologico su tutta la linea di fornitura, partecipazione a progetti integrati di filiera a contributo regionale, Km 0”, è questa la risposta fornita dal Dottor Nicola Prenna. Aggiunge Prenna: “Stiamo applicando la filiera corta oramai da due anni, valorizzando le tradizioni alimentari che riteniamo essere parte integrante del nostro bagaglio colturale ed in futuro di quello dei nostri figli, operiamo selezionando aziende del comprensorio locale o come nel caso della pasta bio, ci spingiamo fino ai confini della nostra regione. Operiamo stipulando contratti di fornitura in campo con gli agricoltori, contribuiamo, felici di farlo, al recupero socioeconomico di ex tossicodipendenti avendo incluso, nell’elenco dei fornitori, cooperative agricole a ciò dedicate.
Con i nostri 40.000 pasti annui erogati abbiamo potuto costatare che è solo puntando sulla qualità locale, sul km 0, nel rispetto delle tradizioni, che è possibile abbattere i prezzi medi del pasto indipendentemente dal fatto che essi siano diretti alle scuole dell’infanzia o delle primarie. Perché i nostri figli hanno il diritto di mangiare al meglio e noi genitori abbiamo il dovere, spendendo il meno possibile o meglio il giusto, di controllare ed adoperarci affinché ciò avvenga”.
Dunque il dr. Prenna ci spiega che, a Macerata, riesce ad offrire ai bambini un pasto di grande qualità ad un prezzo che è meno della metà di quello pagato a Recanati.
Complimenti alla giunta Fiordomo che conferma, anche su questo piano, di aver deluso le aspettative. Recanati cambia?