Nota del Comune

Ci sarà pure il Sindaco di Recanati,Francesco Fiordomo,  Sabato 10 Luglio alla seduta del Consiglio Comunale di Trecenta (RO)  per il  132° anniversario della nomina dell'illustre recanatese Nicola Badaloni  alla condotta medica del Comune.

Nicola Badaloni, ribattezzato "l'angelo del Polesine",  nacque a Recanati il 2 Dicembre 1854 e morì a Trecenta il 21 Maggio 1945.
Proveniente da una agiata famiglia borghese marchigiana si laureò  non ancora 23enne a Napoli in Medicina e Chirurgia nel 1877.Badaloni
Nel 1878 il consiglio comunale di Trecenta lo invitò ad assumere l'incarico di medico condotto, professione che lo portò a stretto contatto con la realtà e le condizioni sociali del Polesine. In quegli anni Trecenta era il Comune polesano maggiormente colpito dalla "pellagra". Nel giro di pochi anni le sue grandi doti nel campo scientifico e sanitario in generale e la sua cura particolare per le classi povere, alle quali andava la sua solidarietà umana e politica,ne fecero un simbolo e un punto di riferimento per tutto il proletariato polesano.
 Avvicinatosi ai democratici di ispirazione mazziniana che avevano nel Polesine la massima esponente in Jessie White Mario, collaborò con lei sulle condizioni di vita dei braccianti.
Poco dopo venne arrestato e subito rilasciato con l'accusa di aver fomentato la rivolta contadina del 1884 nota con il nome de La Boje.
Due anni dopo, nel 1886,viene eletto in Parlamento per conto della coalizione democratica, nel collegio di Badia Polesine.badaloni_lapide
Nel 1889 é Consigliere Provinciale a Rovigo e con Vittorio Gottardi e il Circolo Socialista di Rovigo contribuisce decisamente alla propaganda delle idee di giustizia sociale in Polesine.
Dopo la repressione del '98 con Gino Piva organizzerà le leghe di resistenza e il primo sciopero del Polesine.
Socialista moderato, esce dal partito dopo il congresso di Reggio Emilia nel 1912.
Nel 1913 si candida riuscendo ad essere eletto come indipendente nel collegio elettorale di Badia Polesine. Il Partito Socialista gli contrappose il direttore de "l'Avanti !", Benito Mussolini.
 
Nel 1920 é nominato Senatore su proposta di Giolitti; nel 1922 si ritira dalla vita politica e si stabilisce definitivamente a Trecenta dedicandosi ai poveri e vivendo lui stesso in povertà,  morendo il 21 Maggio 1945 appena in tempo per salutare la Liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo.