Antonio Bravi, Vicesindaco, Assessore al Bilancio,  Massimiliano Politi, capogruppo Recanati a SINISTRA, Paolo Pierini e Beatrice Corvatta, portavoce Recanati a SINISTRA
Abbiamo letto con tristezza la nota del PdL di Recanati sul nostro comunicato, nel quale giudicavamo l’operato di un anno di amministrazione, esprimendo un giudizio positivo, senza trionfalismi o toni propagandistici, e fornendo alcune indicazioni di lavoro. Tristezza perché le mezze verità e le accuse generiche del PdL rivelano solo una reale povertà di argomenti. Strano poi ricevere lezioni su “cosa sia di sinistra” da un partito di governo che massacra le classi più deboli e i ceti più indifesi: evidentemente la debolezza delle proprie ragioni cede al populismo più squallido. Ma entriamo nel merito.

Chiamare ancora, testardamente, “aumento della TARSU del 300%” quella che in realtà è la cancellazione degli sconti per le zone rurali, in seguito dell'estensione della raccolta porta a porta su tutto il territorio comunale, è una palese distorsione della realtà: certo, il servizio va migliorato e molto deve essere fatto per l’informazione e la consapevolezza della cittadinanza, ma la situazione è ora omogenea in tutta la città. Mantenere lo sconto per le zone rurali, come proposto dal PdL in Consiglio, avrebbe significato aumentare la TARSU per tutte le famiglie, ma questo “si dimenticano” di dirlo.Recanati_a_Sinistra

Ci si ostina, poi, ad agitare una “sottrazione di fondi destinati agli indigenti per liquidare un contributo ad un’associazione”. Ecco la mezza, e strumentale, verità: una parte minima dei contributi erogati alla Pro Loco nel 2009 è stata coperta con piccoli residui provenienti da capitoli del sociale, lo 0,1% dei complessivi 2,5 milioni di euro destinati alla spesa sociale. E’ troppo difficile capire, per chi (tra l’altro) ha avuto incarichi di bilancio, che i residui sono somme non spese? Oppure che la Pro Loco ha sempre svolto attività sociale per conto del comune, per la quale ha ricevuto sempre contributi, ben prima che si insediasse l’amministrazione Fiordomo? Che dire poi della lamentela sulla “scarsa attenzione ai problemi del lavoro”? Viene da parte di chi sostiene un Governo che, quando non espelle i precari (come nella scuola), o impedisce agli Enti Locali di stabilizzarli (cosa che il Comune di Recanati ha fatto), attua politiche che costringono i giovani al precariato perenne.

Si continua a strombazzare il “taglio di 100 mila euro del fondo per fronteggiare la crisi”, uno stanziamento annunciato nel 2009, privo di reale copertura e mai attuato; l’amministrazione ha scelto di percorrere, in via sperimentale, un'altra strada: invece di erogare aiuti a pioggia senza alcun criterio, paga 8,33 all’ora per piccoli servizi alla comunità, con regolare contribuzione previdenziale. Sono i tanto dileggiati voucher nel sociale, altro che “tariffe orarie da sfruttamento della manodopera”: quella la fanno certi padroncini che votano PdL e fanno lavorare in nero giovani e immigrati.

Sulla trasparenza amministrativa, si citano episodi della recente campagna elettorale per le regionali, episodi che non c’entrano niente con la trasparenza, investendo la sfera della comunicazione in campagna elettorale, periodo sempre concitato in cui di errori se ne fanno molti da parte di tutti. Quanto al cottimo fiduciario, è previsto dal vigente regolamento sugli appalti, al quale l’amministrazione si attiene scrupolosamente sempre nei limiti imposti dalla normativa. Peraltro, spesso questa procedura va a vantaggio di ditte locali. In tempi di crisi, è meglio un lavoro sicuro o l’elemosina del fondo sociale?

La procedura d’urgenza è stata utilizzata poche volte. Il primo esempio sono stati i lavori di messa a norma di tutte le scuole prima dell’inizio dell’anno scolastico appena conclusosi. Poi per le arcate in acciaio al Chiostro di Sant’Agostino, una soluzione rapida che evidentemente il PdL non riesce a digerire; forse speravano che quei lavori non finissero mai e che quella scuola non aprisse, lasciando i bambini sparsi per Recanati; oppure (in politica non c’è mai limite al cinismo e all’opportunismo) aspettavano un crollo di quelle arcate. L'altro lavoro urgente ha riguardato il tetto del Comune, dove le forti piogge avevano aperto uno squarcio di molti metri quadrati, frutto soprattutto di manutenzioni non effettuate negli anni precedenti, quando governava il PdL.

I famosi pagamenti di lavori che “per alcuni soggetti vengono liquidati con tempistiche di privilegio rispetto alla norma” riguardano sempre le arcate di S.Agostino, dove la ditta, dovendo eseguire l’opera in tempi brevissimi, aveva chiesto l’inserimento nel contratto delle scadenze di pagamento. E comunque, l’efficienza amministrativa dovrebbe essere la regola, non l’eccezione.

Sempre in tema di trasparenza e partecipazione, si afferma che “le commissioni consiliari non funzionano, sono convocate pochi giorni prima del Consiglio e rese valide anche in mancanza del numero legale”. Perché il PdL non ci dice quante volte sono state convocate le commissioni negli ultimi 10 anni? Perché non dice quanti uditori (semplici cittadini) vi partecipavano, e con quale ruolo nella discussione? Adesso gli uditori, di tutte le forze politiche, sono parte fondamentale del lavoro delle commissioni. Perché il PdL non dice che il numero legale spesso manca per l’assenza anche dei consiglieri di minoranza? Certo, è più facile starsene a casa e poi lamentare di non essere coinvolti.

Si ha il coraggio di contestare gestione di scuole, canile, rapporti con la stampa e Astea. Come sono state affronate queste problematiche nel quinquennio 2004-2009? Il giudizio dei recanatesi è stato impietoso. Quanto alla scuola di via Camerano, la cessione era una delle vie per far quadrare il bilancio del 2009: i risparmi operati, il blocco della spesa corrente, oltre ad un corretto e partecipato confronto con genitori e docenti, ha portato ad altre soluzioni e la scuola non è stata venduta. Continuare ad evocare questo fantasma è inutile e puerile.

Si parla di una “sinistra anomala che non si oppone alla convenzione con un asilo privato per l’affido di 15 bambini”. Si è vero, siamo una sinistra anomala, una sinistra non ideologica che non demonizza il privato, ma collabora correttamente con il privato, quando si concilia con un interesse pubblico, quello di azzerare le liste d’attesa e di soddisfare completamente la domanda di posti negli asili nido. Oppure quando si tratta di incentivare le energie alternative, invece di costruire centrali nucleari, come fa il Governo sostenuto dal PdL. Siamo anche la sinistra che, con tutta la maggioranza, non ha permesso la privatizzazione dell’asilo comunale proposta dal PdL in Consiglio Comunale. E siamo la sinistra che difende l’acqua come bene pubblico, mentre il Governo del PdL vuole privatizzarla e darla in pasto agli appetiti delle multinazionali.

Quindi, cari esponenti del PdL, se snocciolate slogan e frasi fatte, è opportuno ricordarvi che, a volte, è meglio tacere, specie quando non si sa quello che si dice. E quando parlate di regime, ricordate che in Italia c’è un solo regime, quello del Governo Berlusconi, un re ormai nudo che straccia la Costituzione, imbavaglia la stampa, controlla tutta l’informazione televisiva, imprigiona la sua maggioranza a colpi di fiducia, anche su temi (come la manovra economica) che necessiterebbero di un confronto serio con forze sociali e realtà produttive.

Dobbiamo continuare?

Antonio Bravi, Vicesindaco, Assessore al Bilancio,  Massimiliano Politi, capogruppo Recanati a SINISTRA, Paolo Pierini e Beatrice Corvatta, portavoce Recanati a SINISTRA