L’autorizzazione da parte della Regione Marche, all’utilizzo dei fondi risparmiati con il ribasso d’asta dell’appalto della ristrutturazione di Palazzo Venieri, per la sistemazione della palestra della scuola, chiusa da quattro anni, ha consentito all’Amministrazione comunale di liberare energie finanziarie per altri lavori.
Ammonta infatti a 150 mila euro la cifra che era stata prevista nel bilancio comunale per far fronte ai lavori necessari per la riapertura della palestra del Liceo Classico Giacomo Leopardi.
Ora, quei 150 mila euro verranno utilizzati per la manutenzione del terreno di gioco dello Stadio Nicola Tubaldi, interventi in altre strutture sportive e manutenzioni ordinarie di strade e marciapiedi.
Era necessario prevedere un intervento per lo Stadio Nicola Tubaldi dove da 15 anni il manto erboso non riceve più interventi necessari a mantenere il fondo in adeguate condizioni e per evitare i pessimi commenti al riguardo fatti da allenatori, giocatori e dirigenti di squadre di prestigio che sono venuti a gareggiare a Recanati e per consentire alla nostra Recanatese di giocare su un campo in condizioni almeno accettabili. Dopo la sistemazione della gradinata per i giovani tifosi, ed altre migliorie realizzate nei primi mesi dell’anno, adesso ci concentriamo sul manto erboso. Sono inoltre molto contento di come stiamo procedendo per la palestra di Palazzo Venieri.
Da alcuni anni il Comune spende circa 15 mila euro annui per trasportare gli studenti del Liceo allo Scientifico o al Palazzetto per permettere loro di effettuare l’attività di educazione fisica. Poter riutilizzare la palestra significa eliminare un disagio per alunni e professori ed uno spreco di soldi. Inoltre nelle ore pomeridiane la struttura sarà nuovamente a disposizione per gli allenamenti delle associazioni sportive, in particolare alla Pallavolo Recanati che dopo la chiusura della palestra Beniamino Gigli, vive una situazione di emergenza.
Colgo l’occasione per ringraziare le società di basket e pallavolo per la collaborazione dimostrata nel restringere i loro orari di attività che hanno permesso a tutti di potersi allenare.