Di Silvano Scavella - (Imprenditore privato), promotore del progetto  Infinito Factory Outlet

outside-the-outletSpuntano ormai come funghi e ridisegnano il territorio e le relazioni sociali, sono gli “Outlet Village”, per maggior semplicità,  vere e proprie finte città dello shopping che invadono le campagne della penisola e relegano i paesi limitrofi, a periferie di borghi artificiali, svincoli stradali e immensi parcheggi. Dal punto di vista ambientale e di qualità della vita,  il prezzo pagato per la nascita di questi megacentri dello shopping è insostenibile e la presenza di questo ipotizzato centro commerciale avrà  come “effetto indesiderato”  l’irreversibile depauperamento di qualunque negozio di vicinato e di molte attività di servizi (bar, pizzerie, gelaterie, fast food etc.) oltre al realistico rischio di “vacation” di lungo periodo, per molte proprietà immobiliari a destinazione commerciale presenti in tutto il territorio limitrofo. Su questo terreno non vi è partita da giocare contro queste  forme di commercio. Di contro, il patrimonio storico-urbanistico, ricchezza inestimabile di questa nostra Italia e delle sue cento città, ma anche dei mille paesi, è un bene che non si può acquistare o riprodurre, nonostante i goffi tentativi  di imitare borghi d’un tempo, con finte case e balconcini, tetti in coppi e portici di cartapesta. La sfida da me lanciata da  più di due anni con il progetto “L’infinito FOC” e positivamente accolto dall’attuale Amministrazione comunale, da vari Enti ed Istituzioni provinciali e regionali e da diversi operatori immobiliari e del retail nazionale ed internazionale, è quello di un processo di riqualificazione e trasformazione sostenibile dell’area del centro storico mediante l’inserimento di un particolare format commerciale che andrà a valorizzare ed esibire in primis,  la nostra struttura d’ impresa regionale,  ricchissima di vocazioni e specializzazioni produttive di eccellenza. In questo modo il centro storico oltre a  ritornare ad essere il cuore pulsante della città,  ritroverà le condizioni di interesse e di appeal per tutte le sue attività commerciali, turistiche e culturali, rappresenterà il mercato di sbocco del sistema produttivo regionale di qualità. Il grande patrimonio storico-culturale, architettonico,  museale e paesaggistico presente in città, rappresenterà poi, il naturale valore aggiunto in grado di attrarre ancor più, visitatori e risorse che interesseranno commercio e turismo. Riqualificazione del patrimonio, rivitalizzazione e qualità della vita  sono concetti che non si realizzano con la costruzione di  “non luoghi” come forse sarà l’ Outlet Village di Porto Recanati/Loreto, bensì con la valorizzazione dei punti di forza esistenti da secoli.  C’è un assunto, un must per la comunicazione turistica, trasmettere l’autenticità, il vero “Vero” del luogo e delle tradizioni. La battaglia con la grande distribuzione si combatte anche su questi aspetti, utilizzando, quando è possibile, il fascino culturale di un antico borgo storico come nel nostro caso. So che alcuni dei suddetti concetti potrebbero sembrare utopici, ma se guardiamo ad esperienze estere (Francia, Germania, Inghilterra, Olanda etc.) ci si può rendere conto di come queste trasformazioni di parti di città siano molto più frequenti di quanto non si pensi ed incontrino il favore di tutti. Attivando infine con l’indispensabile e costruttiva partecipazione di tutti i partners  istituzionali aderenti al progetto, una efficace  politica di marketing territoriale, accompagnata da un credibile programma di realizzazione di infrastrutture idonee allo sviluppo di questo nuovo polo commerciale-turistico, questo format sarà  in grado di creare un indotto economico significativo, capace di radicare sul territorio attività economiche stabili a supporto dei servizi richiesti dall’utenza.