fuochiCon una lettera aperta, indirizzata agli organizzatori del Pellegrinaggio Macerata-Loreto (quasi 90.000 presenze in marcia sabato notte), sulla questione dei fuochi artificiali, interviene il dott. Sergio Beccacece, con la sua proverbiale, ma garbata, “vis polemica”, chiedendone la soppressione.

Di Sergio Beccacece

Tutti i recanatesi hanno a cuore la Santa, umile, silenziosa, Casa di Maria, che si posò sul territorio del nostro comune e che fu da esso, per tre secoli, custodita, difesa, protetta con grande amore.

Di certo viene apprezzato il Pellegrinaggi che, da molti anno, parte da Macerata per giungere alla Santa Casa.

Esso, come tutti i pellegrinaggi, è un viaggio, a piedi, compiuto per devozione, preghiera, ricerca spirituale e penitenza.

Proprio per queste motivazioni mal si comprende come, alle tre di notte, nei pressi di Chiarino, in occasione del passaggio dei pellegrini, si facciano fuochi d’artificio, molto belli, ma assai rumorosi e non di breve durata.

Gli spettacoli pirotecnici non sembrano conciliarsi con la meditazione e la preghiera. Quanto all’orario (notte fonda) appare scontato come i fuochi disturbino seriamente la quiete pubblica ed il riposo, in specie di anziani, bambini, malati (e degli animali che sono molto impauriti del rumore).

Considerato anche che il rumore si spande per molta parte del territorio di due province, comportando una penitenza involontaria per molti credenti e non, ci si chiede come si possa concedere, se richiesto, il permesso in tale orario per i fuochi.

Essendo pacifico come noi tutti battezzati dovremmo per primi rispettare leggi e regolamenti e mostrare tolleranza e rispetto, confido che dal prossimo pellegrinaggio vengano aboliti i fuochi o spostati in orario più accettabile.

Sono certo che lo spirito religioso ed il proselitismo non ne soffrirebbero.

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