Di Enzo Marangoni, consigliere regionale Lega Nord
La Lega Nord interviene sulla questione outlet nell'area ex Pignone proposto all'amministrazione comunale di Portorecanati, con effetti per i vicini territori di Recanati e Loreto.
La Lega Nord, dopo una riunione interpartitica, tenutasi nella sala consiliare di Portorecanati, alla presenza di quasi la totalità della maggioranza, si è riunita a sua volta per essere informata dal suo consigliere.
Dopo aver ascoltato il consigliere, il gruppo Lega Nord ha mostrato grosse riserve a proposito di tale centro per diversi motivi: un centro di tale dimensioni con più di 100 negozi ci preoccupa, e non poco, perché tra le grandi firme per forza di cose troveranno spazio anche attività di target medio con conseguenze negative per il commercio locale; nessuno può garantire che i due milioni di clienti annunciati dalla ditta proponente verranno poi a visitare anche in minima parte Porto Recanati, Recanati e Loreto, e tanto meno a fare spesa. Ci domandiamo, visto che questi clienti previsti saranno per la maggior parte i pellegrini della Santa Casa, perché non attivarsi fin da ora per dirottarli verso la costa dopo la visita alla basilica o ai luoghi leopardiani?
Crediamo che i commercianti già vivano una situazione difficile dovuta alla crisi e che non si possa aggravarli con una concorrenza di queste dimensioni. Pensiamo che la vera soluzione sia promuovere il centro commerciale costituito dai negozi già presenti all'interno del paese, abbellendolo con fioriere e quant'altro e, magari come nei paesi nordici, trovare una soluzione per una copertura per chi cammina sui marciapiedi.
Infatti l'apertura legittima di negozi di vestiti di cinesi non è un buon segno per il nostro commercio. La conseguenza di una eventuale svalutazione degli immobili, se continua questo trend, non è da escludere.
Per questi motivi l'ipotesi di questo centro commerciale ci preoccupa. Porto S. Elpidio è un esempio che noi non vogliamo copiare e vogliamo assolutamente evitare.
I 400 posti di lavoro che sono stati annunciati sono una risorsa importante specialmente in questo momento, ma la nostra paura è che con questa prospettiva in realtà si provochi l'effetto inverso nel centro con chiusure e perdita occupazionale.
Per ultimo, la minaccia che questo centro possa essere fatto, nel caso in cui Porto Recanati si dimostri contraria, nel territorio di Loreto non ci solleva: non si può ragionare con “intanto lo fanno gli altri” e, di certo, ciò non potrebbe costituire un motivo per accettare il progetto, non curando e passando sopra a tutte le questioni che abbiamo appena esposto.