Sono già
trascorsi quattro anni dalla nascita e dall’avvio del Progetto Comenius,
quando, nel 2004, una maestra recanatese si è candidata per partecipare ad un
incontro internazionale con altri insegnanti europei a Bruxelles, fondando solide
radici per un rapporto di collaborazione ed interscambio con scuole di altri
paesi.
Nell’ambito del progetto comunitario, giunto al secondo anno, si offrono
confronti su tematiche di grande attualità e rilevanza formativa, quali
il regolamento per gli alunni, e di conseguenza tutti quegli interventi
preventivi nei confronti del bullismo e degli atti vandalici, gravi piaghe
contemporanee che minano molto spesso l’ambiente scolastico e che vengono
sempre di più segnalati dagli organi di informazione. Con il termine “bullismo”,
ormai diffuso e noto a tutti, si indica un fenomeno sociale tipico delle classi
scolastiche, in cui uno o più adolescenti perseguitano sistematicamente e con
intenzionalità , con diverse pratiche, un ragazzo più debole.
Il bullismo è caratterizzato da forme di prepotenza sistematiche ed intenzionali
e, solitamente, da una asimmetria fra bullo e vittima. Molto spesso,
specialmente da parte dei mass-media, il termine viene anche usato in maniera
più ampia e generica, per riferirsi al teppismo e al vandalismo da parte degli
studenti. Quando si verificano episodi del genere, e quindi comportamenti con i
quali un singolo o un gruppo tenta di umiliare o dominare una persona o un
altro gruppo, vi è spesso l’intenzione di recare del male all’altro,
disturbandolo, insultandolo, picchiandolo o danneggiando le sue cose.
Di solito nelle
scuole il “bullo”di turno intimorisce la sua vittima, il capro espiatorio,
quando si trova lontano da occhi adulti, magari durante la ricreazione o nei
bagni, e per questo è assai importante per gli insegnanti sapere come scoprire,
intervenire ed affrontare il problema, non solo sotto l’aspetto educativo, ma
anche sociale. Grazie a programmi culturali di interscambio internazionale come
questi proposti e realizzati dalle scuole, e, in questo caso, dalla media “Patrizi”,
si aprono suggerimenti e sollecitazioni per gestire interventi concreti per una
cittadinanza attiva e responsabile.