Eretta per celebrare l’unità dei castelli disseminati sui colli in una città, dal XII secolo la Torre del Borgo con le sua campane ha scandito la vita di Recanati. Per dare l’allarme o segnalare l’arrivo della corrispondenza alla stazione di posta, indicare che si riuniva la pubblica assise, o che era il tempo della giustizia, quando non erano le ore quelle da indicare ai cittadini.

Neanche Giacomo Leopardi resistette alla sua possente attrattiva celebrandola con quel celebre passo da “le Ricordanze”, “ … viene il vento recando il suon dell’ora dalla Torre del Borgo. Era conforto questo suon, mi rimembra, alle mie notti ….”.

Nel tempo non sempre però, il più recente orologio posto su uno dei lati, ha funzionato a dovere, ma i recanatesi, attenti a quei suoni che mancavano o sfarfallavano, hanno subito sempre sollecitato la riparazione.

Ora la Torre subisce un attacco al suo potere e l’insidia gli arriva dalla Banca di Credito Cooperativo che ha fatto mettere sulla facciata del suo palazzo una splendida meridiana  (nella foto sopra), realizzata da Lapponi Marmi e G. Paesani.

I ritmi del tempo dettati dal sole, a confronto con quelli tecnologici dell’orologio della torre e delle campane collegate. Chi vincerà la sfida?