La città di Roma  conta la bellezza di almeno mezzo milione di marchigiani trapiantatisi nella capitale. Roma quasi una “provincia delle Marche”. Per questo motivo ogni anno il Centro Studi Marche organizza nella capitale la cerimonia di premiazione dei Marchigiani dell’Anno.

E per il 2009 il recanatese padre Giuseppe Moretti è stato uno dei premiati ieri a Roma nell’ambito dell’iniziativa.

Padre Giuseppe Moretti, 70 anni, orginario di Recanati, sacerdote barnabita, ha dedicato tutta la vita alla causa afgana, soprattutto ai bambini. Sin dai primi giorni di operato nei pressi di Kabul ha iniziato a lavorare alla costruzione di una “scuola di pace”, struttura che accoglie centinaia di bambini cui viene garantita istruzione ed anche assistenza.

E’ l’unico sacerdote di una chiesa cattolica a Kabul. È stato Giovanni Paolo II ad affidare la responsabilità della missione, creata sui iuris, a padre Moretti.
La chiesa, una piccola costruzione bianca di una ventina di metri per quindici, opera all’interno del recinto dell’ambasciata italiana ma ora padre Giuseppe sta realizzando il suo grande sogno di costuire una chiesa pubblica. Presente in Afghanistan già dagli anni Settanta, padre Moretti si è trasferito in pianta stabile a Kabul dopo il 1985, vivendo sotto la dittatura, il regime sovietico e quello dei mujaheddin.
Nel 1994 fu ferito dall'esplosione di un missile che centrò l'ambasciata italiana e costretto a rientrare in patria.
Dopo un lungo periodo di convalescenza è voluto però tornare in Afghanistan dove, unico sacerdote cattolico, è conosciuto con l'appellativo di "mullah bianco".