I carabinieri del Reparto Operativo, unitamente a quelli della Stazione di Recanati, a conclusione di complesse indagini, supportate anche da importanti riscontri di natura tecnica svolti per le rapine avvenute nei mesi di giugno e ottobre del 2009 nella zona di Recanati ai danni della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano e della Cassa di Risparmio di Loreto, hanno operato, a seguito di ordinanze di custodia BCC_via_N_Saurocautelare in carcere emesse dal GIP di Macerata, che concordava pienamente con gli esiti delle indagini svolte, l’arresto di G. C., 52 anni, residente a San Giovanni La Punta (CT),  G. C., 45 anni, residente a Catania, quali autori materiali delle rapine, e M. L. residente a Recanati, 61 anni, quale basista.

Inoltre sono stati deferiti in stato di libertà, L. S., 39 anni, residente a Recanati, e P. A., 29 anni, sempre residente a Recanati, quali fiancheggiatori.

L’indagine è partita a seguito della visione del sistema di videosorveglianza della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, Agenzia di Recanati, rapinata il 26 giugno 2009, in cui venivano ripresi i rapinatori, anche se parzialmente travisati. Si iniziavano una serie accertamenti tecnici, pedinamenti, comparazioni fotografiche, in cui venivano evidenziati accertamenti antropometrici, e lo studio di tabulati telefonici. Alla fine si è risalito all’organigramma del gruppo malavitoso di origine catanese. Gli autori materiali si sono rivelati soggetti dediti al pendolarismo criminale, mentre i basisti ed i fiancheggiatori, anche se di origine siciliana, sono da parecchi anni residenti a Recanati.Carilo

Gli stessi soggetti nel prosieguo delle indagini sono risultati essere coloro che hanno compiuto anche la rapina del 23 ottobre 2009 alla filiale di Recanati della Cassa di Risparmio di Loreto. La loro identificazione si è resa possibile in quanto le rapine sono risultate avere lo stesso modus operandi (erano senza armi e per “lavorare” con maggiore tranquillità usavano rinchiudere i dipendenti della banca ed i clienti in bagno). Anche in questo caso, poi, sono state fondamentali le comparazioni fotografiche, nelle quali venivano evidenziati gli accertamenti antropometrici (attaccatura dei capelli, dimensioni e forma del viso, del naso, delle orecchie) e lo studio di tabulati telefonici.
Nel corso della prima rapina erano stati rubati 20 mila euro, mentre nella seconda circa 11 mila. Gli arrestati si trovano ora rinchiusi presso il carcere di Ancona.