Nota del comune
Per la Romania in particolare quei moti costituirono un tentativo di raggiungere un’unità nazionale sfuggendo al dominio dell’impero asburgico. Quelle battaglie videro nel territorio della Transilvania, e proprio nella città della cultura Blaj, la loro origine. Sebbene quel tentativo fallì, il desiderio tra la popolazione di unificare il paese fu sempre più grande, determinando le successive battaglie e l’unione della “grande Romania” nel 1918.
“Un percorso comune - afferma il presidente Massimiliano Grufi (nella foto)- con quello
"Questa analogia - conclude Grufi - è ancora più forte per le comuni radici latino-romane delle città gemellate, per il sentimento religioso dalle comuni radici cristiane, per la poesia romantica di Eminescu e Leopardi, ma anche per la comune appartenenza alla Unione Europea”.
Questi gli elementi alla base delle iniziative svoltesi a Blaj nei giorni scorsi, alla presenza di altre delegazioni del Belgio, della Svizzera e della Repubblica Moldova.
Un rapporto, quello tra le due città, sempre più sentito che coinvolgerà, giorno dopo giorno, la cittadinanza delle rispettive comunità. Il Comune di Recanati ed in particolare l’assessore alle culture, Andrea Marinelli, ha voluto costituire un apposito comitato per i gemellaggi, atto approvato dal Consiglio Comunale, perché le attività ed i progetti ideati potessero rispondere alle diverse esigenze del territorio.
La presenza dei consiglieri è testimonianza di una condivisione comune del progetto e della vicinanza dell’intera comunità recanatese alla città rumena. Un rapporto nato nel 2003 tra le precedenti amministrazioni, ma formalizzato solo oggi, quando alla fine del 2009 il sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo si è recato a Blaj per la firma degli atti del gemellaggio. Ora saranno i fratelli rumeni a venire in Italia e l’amministrazione comunale, come tutta la comunità recanatese, è impegnata a riceverli nel modo migliore possibile, ricambiando quella ospitalità unica che i rumeni hanno saputo offrire.
Con atteggiamento positivo verso ogni forma di confronto il presidente Massimiliano Grufi afferma: “Conoscendoci meglio potremo affrontare problemi comuni, cercare soluzioni appropriate alle questioni di carattere amministrativo che le singole città sono chiamate a risolvere, evidenziando le affinità delle nostre culture ed arricchendoci gli uni e gli altri delle rispettive caratteristiche”.
Dunque, Norok!