Il consiglio comunale ha dato il via libera (con i soli voti della maggioranza) alla realizzazione di un parco fotovoltaico, operazione dal oltre 4 milioni di euro (realizzazione, manutenzione, gestione annuale), che sorgerà su sei settari di terreno di proprietà degli IRCER, in località Santa Croce.

Il consiglio comunale ha approvato la costituzione di una società srl, la “Energia Futura” (socio unico il comune) allo scopo di valorizzare il patrimonio immobiliare sul territorio. A questa società verrà garantito l’incarico per la fornitura, la progettazione, la realizzazione e la gestione del parco per 25 anni. Entro un anno dalla data di ottenimento di tutti i permessi l’ultimazione di tutti gli interventi. Per statuto la società sarà finalizzata allo sviluppo ambientale e sociale.

Per quanto concerne i finanziamenti da reperire, sarà la Sic1, la società che deve realizzare in città il sistema di videosorveglianza, ad operare per conto del comune e gestore anche la gara di assegnazione dei lavori. La copertura economica  verrà garantita dalle entrate del “conto energia”, che consiste in incentivi statali per chi installa pannelli solari, privati o pubblici.

Le rate del mutuo che comunque verrà contratto, circa 350.000 euro annui, veranno onorate attraverso la vendita all’Enel dell’energia prodotta dal fotovoltaico ad un prezzo di gran lunga superiore al costo di mercato dell’energia.

L’opposizione ha manifestato contrarietà a questa operazione per la quale si vede un rischio indebitamento per il comune. Stando a delle stime avanzate dall’assessore al bilancio, Antonio Bravi, i ricavi annui (saldo entrate/costi) dovrebbero essere di 110.000 euro almeno, a fronte di 87.000 di spese di gestione.

L’impianto (potenza di produzione 1 megawatt) sarà realizzato su  una superficie di proprietà degli Ircer e che sarà ceduta al comune in diritto di superficie per 25 anni al canone annuo di 5.000 euro per ettaro.

Fatto qualche conto, occorreranno almeno 20 anni per coprire le mutualità.

L’opposizione ha espresso molteplici dubbi sulla economicità dell’operazione contestando tra l’altro il fatto che vengano sfruttati terreni agricoli e non si sia pensato ai tanti tetti di edifici pubblici dotabili di pannelli tali da alimentare in piena autonomia lo stesso stabile interessato.

Altri dubbi sono stati sollevato circa la capacità di assorbimento dei pannelli anno dopo anno, e che quindi andranno sostituiti con altre spese.

La maggioranza ha replicato che con questa scelta l’amministrazione comunale si allinea alle modalità che diversi comuni italiani stanno adottando per abbattere gli sprechi e sfruttare energie alternative.