Sta suscitando in questi giorni un qualche polemico chiacchiericcio quella lapide installata al centro di quell’angolo che i recanatesi chiamano “il cimitero degli angioletti”, spazio dedicato a tanti bambini nati morti. La questione è stata sollevata su alcuni blog e social network anche se il manufatto lapideo è li da fine 2009.

Lo stato di abbandono di quell’area (cosiccome della prospiciente) era stato denunciato già da ilCittadino con due servizi il 7 aprile 2009 provocando le ire (funeste) di un “qualche” assessore della giunta Corvatta.

Lo diciamo con orgoglio perché sembra che qualcuno solo oggi sia entrato nel cimitero e abbia scoperto l’arcano. Prima dov'era?

Magari per rinfrescare la memoria ai tanti disattenti consigliamo la lettura dei due articoli:

http://www.ilcittadinodirecanati.it/archivio-news/news-24h/3922-vergognoso-lo-stato-del-qcimitero-degli-angiolettiq-e-poco-piu-in-la-ancor-peggio

http://www.ilcittadinodirecanati.it/archivio-news/news-24h/3923-lo-stato-di-abbandono-di-una-parte-del-cimitero

Dalla visione delle foto si possono evincere due fondamentali cose: il cimitero degli angioletti non è che sia il massimo ma gli interventi attuati dalla nuova amministrazione ne hanno restituito una qualche dignità.

Non ci appare invece consona quella lapide “celebrativa” al centro di chi ha fatto quei lavori.

Bene ha fatto l’amministrazione Fiordomo a intervenire su quel luogo tanto caro ai recanatesi, male hanno fatto i predecessori (tutti indistintamente, da fine anni ’70 in avanti) a non interessarsene, male ha fatto la nuova amministrazione a fregiarsi con quella lapide al merito.

Una visita poi all’area a fianco, destinata invece alle tumulazioni a terra, e la comparazione con le foto del 7 aprile 2009 testimoniano che lì invece non è stato fatto nulla ed indecoroso è lo spettacolo che si presenta.

Non vorrei tediare i lettori ma su questa vicenda un ricordo personale mi sia riservato. Il primo a raccogliere a fine anni '70 (pensate da quando parte la vicenda ...) le doglianze sullo stato di abbandono in cui già versava "il cimitero degli angioletti", fu don Mariano Capecci, mitico animatore dell'Oratorio San Filippo Neri ed assistente ecclesiastico del locale gruppo scout. E furono due scouts, il sottoscritto, e Josè Ceccarelli, che passarono diverse giornate a mettere a posto le croci, le delimitazioni, le piantumazioni. Ovviamente sopperendo alle "lacune" già di quegli amministratori sordi anche alle rimostranze di don Mariano.