I giardini sono contenuti in borse di tela cerata che verranno irrigidite con strutture di canne o con scatole di cartone. Successivamente verranno riempite con un drenaggio di cm. 20 di argilla espansa (circa 20 litri), uno strato di tessuto non tessuto, e per finire con uno spessore di cm. 20 di terriccio fertilizzato universale.
Il giardino é a composizione libera, con le essenze vegetali scelte ad hoc da ogni studente e/o da qualsiasi cittadino che abbia voglia di partecipare.
In ogni giardino sarà infisso un bastoncino in legno o una cannetta e sul quale sarà attaccata mediante un filo di cotone bianco una striscia dove sarà scritto un pensiero inedito o la citazione di un tema sul pensiero del paesaggio.
Le citazioni nel caso appunto di Recanati possono essere estratte dagli scritti di Leopardi, come omaggio e testimonianza della attualità del pensiero del poeta.
Il Giardino portatile é un giardino povero, autogestito, senza forma, mutevole, trasportabile in tempi e luoghi diversi, inseribile nei contesti duri e formali della città, per segnalare la tendenza ancora prevalente di rifiutare l'integrazione di naturale e artificiale, che appare sempre più indispensabile per la sopravvivenza della specie umana sul pianeta Terra.
L'installazione é inserita nelle attività del numero zero della BID come sperimentazione di superamento dell'ambito disciplinare del Disegno Industriale per introdurre un atteggiamento soft, organico, transdisciplinare, al limite tra le operazioni di land art (vedi la Foresta mobile di Allan Kaprow) e le nuove frontiere della biotecnologia.