Alla iGuzzini stanno per partire 30 lettere di licenziamento, 20 dirette verso chi ha meno anni di servizio e carichi familiari, 10 attraverso dimissioni volontarie. Ci sarebbero a disposizione 12.500 euro di incentivo.
Oggi alla iGuzzini si vota per il rinnovo della Rappresentanza Sindacale Unitaria e non sarà una giornata facile.
Tra le maestranze c’è tensione mista a preoccupazione e si ritiene che questa possa essere solo una prima tranche di riduzione del personale.
La situazione al momento è pesante. L’azienda aveva posto in CIGS 160 dipendenti a rotazione (scadenza a fine maggio) e dichiarato un’eccedenza di personale di 100 unità sulle 800 in organico. La crisi aveva indotto l’azienda a sospendere anche il premio produzione, ma su questo i sindacati volgiono riaprire un confronto.
Le OO.SS. erano riuscite a chiudere un accordo su 30 esuberi e 40 dipendenti da avviare a corsi di formazione. Senza indicazioni rimanevano i destini di altre 30 persone.
Secondo i sindacati ci sono concrete possibilità di avere almeno un altro anno di CIGS. Ma al momento a tenere banco sono i 30 licenziamenti.
Per la iGuzzini, azienda leader del settore illuminotecnica, ma anche industria traino, come tutte quelle del gruppo, per l’economia recanate, il fatturato è sensibilmente calato e sui mercati la tradizionale lampada è preferita ai led. Un tipo di produzione che si coniuga con l’impiego di minor manodopera.