Una conferenza stampa, quella dell’ex sindaco Fabio Corvatta, sui riflessi dell’articolo apparso sul Washington Post, in merito alla disatrata situazione finanziaria del comune di Recanati, destinata a movimentare per giorni il già non di bassi toni, dibattito sullo stato economico delle casse municipali. In sede di conferenza stampa erano presenti Simone Gaconi, capo gruppo a Recanati della lista Per Recanati e l’avv. Sabrina Montali di “Una forza per cambiare”, lista alle provinciali di Fabio Corvatta.
Corvatta leggendo l’articolo, ma anche le dichiarazioni degli attuali amministratori, ha deciso di fornire le sue argomentazioni per smentire non solo l’articolista, ma anche “improvvide” sortite dell’attuale esecutivo.
“Il danno di uno scellerato articolo –ha esordito Corvatta- va a discapito di Recanati ma anche del territorio provinciale e regionale, soprattutto quando vengono riferite notizie prive di fondamento, con tanto di clamoroso avvallo da parte degli amministratori di oggi”.
“Non vorrei sollevare ulteriori polemiche –ha proseguito Corvatta- ma restituire alla verità i fatti e cercare di recuperare i danni fatti da quell’articolo anche con il concorso di chi ha fatto dichiarazioni senza rendersi conto dell’ulteriore danno che stava producendo”.
Nel corso della conferenza stampa Corvatta ha sciorinato le sue cifre ma anche lanciato accuse dirette nei confronti di chi fino a pochi giorni prima delle elezioni era parte della sua maggioranza, e quindi consapevole degli atti amministrativi economici assunti e condivisi, e che oggi “sta dall’altra parte e produce anche danni all’amministrazione comunale per questioni d’interesse personale”.
Sul bilancio Corvatta solleva subito la questione del 2008 che registra in sede di consuntivo un avanzo di 226.000 euro ed un premio di 219.000 da parte del Ministero per essere stato un “comune virtuoso”, ciò in base al vaglio della Conferenza Stato Regione che ha certificato il rispetto del patto di stabilità di Recanati che si piazza nelle Marche tra i primissimi, anche davanti a comuni ben più importanti.
Poi Corvatta passa al bilancio 2009 che si apre con il “regalo” dell’avanzo di amministrazione del 2008, il “premio” per il rispetto del patto di stabilità a alcune sommette non indifferenti per il sociale (300.000 euro), 73.000 (raccolta differenziata), 395 (energie rinnovabili).
"E anche per il 2009 c'è un avanzo di amministrazione, di 91.000 euro -prosegue Corvatta- ed allora come si fa a scrivere che il comune è allo sfacelo economico, e di più che lo affermino gli amministratori!".
“Quindi di quali difficoltà economiche parla il Washington Post –chiede Corvatta- e quali sarebbero le sofferenze di cassa cui allude il sindaco Fiordomo?”
“A questo punto o i bilanci sono falsi e non c’è altra strada che quella della trasmissione degli atti ufficiali agli organi di verifica, oppure si parla di cose che non si conoscono”, commenta Corvatta che annuncia che se non si farà chiarezza, sarà lui a interessare la magistratura contabile di fare le verifiche.
“Non è vero che a Recanati –prosegue Corvatta- si vendano asili, parchi e quant’altro e sollecito l’amministrazione comunale ad una campagna unitaria per ristabilire la verità e recuperare, dove possibile il danno d’immagine che Recanati ha ricevuto”.
Corvatta affronta anche la questione sollevata in un passaggio dell’articolo del Post circa i problemi di cassa e qui ci da giù pesante.
“Vengo accusato di avere provocato questo stato per operazioni non andate in porto, e nello specifico della mancata vendita dell’ex Mattatoio. Le cose però non stanno come le racconta l’attuale maggioranza. A suo tempo per valorizzare quell’area (2/3 milioni di euro) arrivai ad un accordo di programma con l’allora Presidente della Provincia, Silenzi, per una variante che incrementasse la volumetria. Una ditta vince la gara, ma traccheggia. Non ci stiamo più a tanto ritardo e con delibera revochiamo l’assegnazione in favore dei secondi arrivati. Cosa fa la nuova giunta? Revoca a sua volta la delibera di revoca e riassegna alla prima ditta la gara. E qui sarebbe interessante vedere chi è il tecnico che segue questa ditta, magari è forse qualcuno che prima stava da una parte oggi dall’altra, e oltre che produrre un danno al comune, viene anche premiato con delle cariche istituzionali dal sindaco. Ma anche su questa vicenda andremo in fondo perché per una penale di 123.000 euro il comune ne incassa solo 50.000. Non mi pare che si persegua l’interesse pubblico”.
Sui derivati Corvatta non risparmia alcuni dei suoi ex “passati dall’altra parte”: Beccacece, Miccini, Taddei, Grufi. Marconi. “Tutta gente che all’epoca o in periodi diversi, ha condiviso con me la scelta degli strumenti di finanza derivata –sottolinea Corvatta- ma che oggi dall’altra parte prendono posizione ….”
“L’80% dei comuni ha operato nella finanza derivata –prosegue Corvatta- , quando sono stati sottoscritti questi contratti per sopperire alla crisi finanziaria dell’epoca, nessuno, nemmeno nei Ministeri che li avevano sostenuti, poteva prevederne i rischi. Ovviamente oggi come oggi non vanno sottovalutati e credo che le responsabilità vadano cercate nelle banche e nel mondo della finanza non tanto tra i politici o i dipendenti del comune. Penso che sia doveroso aprire un confronto con le banche e arrivare alla chiusura. Quello dei derivati è un problema nazionale e su questo il nostro gruppo, Una Forza per Cambiare, avvierà una riflessione con esperti del settore”.
In chiusura di conferenza stampa Corvatta ribadisce la sua intenzione di interessare la magistratura contabile per quanto concerne la veridicità dei bilanci a meno che il comune non condivida un percorso di chiarezza che restituisca la verità.
“Anche perché in questo periodo –sottolinea Corvatta- mi sono state rivolte tante di quelle accuse che ci sono stati anche riflessi nella mia sfera privata che mi hanno amareggiato. Per mesi è stato gettato fango su fango, diffuse falsità e quant’altro. La lettura dell’articolo sul quotidiano statunitense mi ha colpito, ma leggere alcune affermazioni dei miei successori ancor di più mi hanno ferito. Pensavo che i nuovi avessero più a cuore le sorti della città”.
A mettere ulteriore pepe a fine conferenza stampa contribuisce Giaconi che riferisce come il comune mentre lamenti scarsa liquidità poi invece paghi una ditta che esegue dei lavori a dicembre, già a gennaio, quando i tempi della pubblica amministrazione sono più lunghi. Altra benzina sul fuoco Giaconi la mette circa parenti di amministratori favoriti in alcune situazioni, sulla riassegnazione della gestione del canile e tante altre questioni.
"Sarà materia di interrogazioni -assicura Giaconi- capire come sono state fatte certe scelte".