Non è rimasto inerte l’ex sindaco Corvatta alla lettura dell’articolo del Washington Post, quasi trasecolato per alcune affermazioni, sia dell’articolista che degli attuali amministratori, tanto che in data odierna ha diffuso una nota inviata anche al prestigioso giornale americano.
Mutuando i versi di Leopardi, “infinito” è stato lo stupore nel leggere l’articolo apparso sul Washington Post. La prima impressione è stata di essere finiti su “Scherzi a parte”, la seconda, un pò triste, è che quando non si hanno idee si riesce ad inventare di sana pianta anche cose che non esistono, non preoccupandosi in nessuna maniera del male e del danno che esse arrecano. Il Comune di Recanati, operando nel pieno rispetto delle regole, come attestato dagli organismi di controllo interno ed esterno, ha sempre avuto i conti in regola ed ha rispettato in tutti questi anni il patto di stabilità come richiesto dall’Europa. Nel tempo dagli organismi amministrativi sono stati stipulati contratti di finanza derivata, nel pieno rispetto della normativa vigente ed essi fino al 2009 hanno permesso al comune di guadagnare 1.700.000 euro. Oggi di questi contratti ne restano in vigore solo quattro.
Da un punto di vista finanziario il conto consuntivo del 2009 si chiude con un avanzo
Dispiace soltanto che un giornalista qualificato (Anthony Faiola, ndr, nella foto a dx), come l’autore dell’articolo del Washington Post, su dati inesistenti abbia provocato alla città di Recanati un danno che sicuramente non merita. Dispiace ancor più che notizie non rispondenti alla realtà siano state confermate da chi non ha a cuore la nostra città.