La Magnarelli ha appreso di essere nella “lista” da una collega di un altro ateneo che gli ha inviato i dati per risalire alla lettura dell’ignobile documento “in cui ci si accusa –ha commentato alla stampa la Magnarelli- si essere agenti al soldo di Israele”.
La Magnarelli ha spiegato che non essendo ebrea, lo è diventata per gli estensori della lista per avere sottoscritto tempo addietro un documento di protesta, insieme ad altri docenti, perché alcune Università Inglesi avevano cancellato gli scambi culturali con Israele dando un giudizio sulla politica di quel paese.
La professoressa Magnarelli ha commentato inoltre che il fatto di avere avuto rapporti con gli ebrei, automaticamente per l’antisemita che vede in questi tutti i mali del mondo appari come un ebreo.
Alla Magnarelli sono immediatamente arrivate note di solidarietà da più parti e di sdegnata posizione nei confronti di chi sta cavalcando con pretesti nuovo un atteggiamento antiebraico antichissimo.
“Sono onorata –ha aggiunto alla stampa la Magnarelli- di essere stata accolta in questa comunità rispettabile , considerabile come il sale della terra nella comunità occidentale”.
Le liste di proscrizioni rimandano ai tempi del Fascismo ed all’emanazione delle Leggi Razziale del 1938. E la Magnarelli anticipa che nel 2008 è in programma un corso proprio su queste leggi.
La pubblicazione su internet di questa “lista” arriva proprio pochi giorni dopo la Giornata della Memoria , e rappresenta un segnale inquietante. La nostra civiltà non può essere riportata al 1938 e da parte proprio del Rettore dell’Università di Macerata è arrivato il monito a istituzioni e realtà pubbliche a manifestare e a non tacere la vergogna per queste iniziative.
Intanto a livello nazionale la Polizia ha sequestrato il blog del sito “Il cannocchiale” dove era comparsa la “black list” che però poco dopo è rispuntata on line. La Procura di Roma, interessata da una denuncia collettiva delle Comunità Ebraiche sta valutando se procedere per istigazione all’odio razziale. Per ora si procede solo per violazione della privacy.