Nota del comune
Due iniziative, promosse dall’Amministrazione in collaborazione con la
presidenza del Consiglio Comunale, che consentiranno di puntare i riflettori,
anche nella nostra città, su un capitolo doloroso della storia nazionale, per
molto tempo caduto nell’oblio.
Dopo l’attenzione e il plauso arrivato al Comune dalle diverse associazioni nazionali sorte intorno agli esuli e ai discendenti delle foibe, che hanno definito quella recanatese come una delle rappresentazioni più suggestive, si ripeterà anche quest’anno l’illuminazione artistica della residenza municipale. Il monumento più rappresentativo della città, sede delle istituzioni, sarà di nuovo una sorta di testimonial di un’iniziativa, in questo caso un capitolo drammatico della storia nazionale, sulla quale la gente, i cittadini e i tanti turisti che frequentano la città saranno invitati a riflettere e soffermarsi.
Dall’8 al
12 febbraio, dunque, le normali luci di piazza Giacomo Leopardi verranno spente
mentre funzionerà un’illuminazione tenue, che verrà emanata dall’interno del
Palazzo da speciali punti luce curati dalla ditta iGuzzini illuminazione, che
collabora, come l’anno scorso, con il Comune.
Un altro momento importante per celebrare il “Giorno del ricordo” sarà
l’incontro con Pietro Crasti, che partecipa in tutta Italia a convegni e
momenti di approfondimento. A seguire la sua testimonianza, lunedì in Comune,
saranno anche giovani e studenti delle scuole recanatesi
Dopo aver celebrato la Giornata della Memoria lo scorso 28 gennaio, con una
mostra sulla Shoah e l’apposizione di pannelli illustrativi in via
Montevolpino, dove sorgeva l’antico ghetto di Recanati, e in vicolo Sebastiani,
luogo di insediamenti ebraici, Recanati si appresta a celebrare un altro giorno
dedicato alla memoria e al ricordo. Il realtà, già prima che il Parlamento
italiano varasse la Legge per istituire il “Giorno del ricordo”,
l’Amministrazione comunale aveva rinnovato la memoria della tragedia delle
vittime delle foibe con un’iniziativa svoltasi alcuni anni fa. Una
manifestazione organizzata dall’Associazione mondiale dei rifugiati, presieduta
dall’on. Franco Foschi, in collaborazione con le associazioni dei profughi
giuliano-dalmati, che aveva ripercorso le tappe dell’esodo. Dal convegno, che
aveva ospitato le testimonianze di alcuni esuli, nacque anche la decisione di
dedicare una via della città ai Martiri delle Foibe.