Il centro storico si spopola e le attività commerciali, nel contesto di una situazione congiunturale che non è certamente delle più favorevoli, si trova nell’occhio del ciclone. La crisi morde e purtroppo ha messo i denti anche sulla nostra bella città. Poter passeggiare nel centro storico di Recanati che brulica di vita dove respirare la storia e la cultura secolare, credo sia il sogno di ogni cittadino recanatese. Recanati ha però cambiato volto negli ultimi decenni perché gli stessi abitanti hanno cambiato le loro abitudini di vita. Il fragile tessuto commerciale esistente è ormai sottoposto ad una vera e propria marginalizzazione e con esso il centro storico ha perso quella funzione attrattiva che lo ha contraddistinto nel tempo. Il patrimonio storico-urbanistico di assoluta rilevanza e bellezza che il mondo ci invidia, è sempre più simile ad una riserva indiana o ad un palcoscenico teatrale dietro il quale c’è il vuoto. Imprime desolazione passeggiare dal Duomo a casa Leopardi ed osservare quella continuità di negozi (72 locali censiti) che al posto di accattivanti vetrine ostentano mesti fogli di carta ingiallita dal tempo o in qualche ultimo tenace resistente, leggere il cartello in evidenza, “cedesi attività”. Una fotografia cruda, amara, una situazione difficile alla quale si aggiunge la spietata concorrenza dei grandi “Shopping Center”. Non a caso, sono sorte dal nulla queste cittadelle dello shopping che riproducono una nuova Italia giocattolo che ci ricorda l’Italia in miniatura, ottenuta col “copia incolla in scala” con piazze, porticati, fontane e negozi dove non si deposita alcuna memoria né identità storica. “Non-luoghi” dove seguendo la spietata logica del consumismo si và a trascorrere interi pomeriggi o le Domeniche, portando il cane a passeggio, i bambini a giocare e la moglie (o il marito) ad acquistare con 50 euro il maglione griffato di cachemire o la borsa di pelle di fine collezione che fino a qualche mese prima ne costava 300. Ma non a caso, questi particolari centri commerciali, hanno fatto i migliori affari del 2009. Come uscire allora dal collasso economico del nostro centro storico? Come ridare stimolo al cuore della nostra città ? Se vogliamo invertire questa tendenza e rivitalizzare il centro storico ponendolo nella condizione di essere competitivo con queste cittadelle artificiali che simboleggiano, a mio modesto avviso, la mercificazione dei valori e il degrado di ogni rapporto umano, la questione va affrontata con progetti coraggiosi e innovativi che vedono quali partner sensibili e privilegiati, l’Amministrazione comunale, gli Istituti di credito, i proprietari degli esercizi commerciali in disuso, gli imprenditori, i giovani in cerca di occupazione, i commercianti, gli artigiani, le associazioni sindacali e di categoria, integrando il centro storico in un grande progetto di valorizzazione della città e del suo territorio con nuove sensibilità e nuove convinzioni su quello che è il marketing urbano. Si inizi a comprendere che le aree commerciali del centro città sono delle formidabili risorse per l'intera economia urbana purtroppo non efficacemente sfruttate rispetto al potenziale che esse sarebbero in grado di sviluppare. A tal proposito, se la nascita e l’espansione di nuovi centri commerciali costituisce una risposta al consumo diffuso, appare necessario ed urgente individuare una nuova strategia capace di contrastare questa tendenza rendendo innovativa e competitiva l’offerta commerciale all’interno del nostro centro storico. L’idea è quella di ridare un forte potere attrattivo al centro storico di Recanati attraverso un innovativo progetto imprenditoriale basato sull’abbinamento fashion-turismo che preveda come condizione di base la sinergia tra pubblico e privato a sostegno dell'insediamento di tanti nuovi negozi specializzati, botteghe artigiane e altri format legati al tempo libero e all’intrattenimento, ai servizi di ristorazione e alla promozione turistica. Progetto che perseguirebbe strategie ed obiettivi intesi al recupero, valorizzazione, riqualificazione e specializzazione del patrimonio edilizio urbano oltre ad una forte capacità di assorbimento occupazionale in un periodo assai difficile come l’attuale dove, negli altri settori, specie l’industriale, si ragiona sistematicamente in termini di esuberi ed eccedenze. Credo che l’Amministrazione cittadina saprà senza dubbio cogliere tale opportunità pianificando nell’immediato, ogni concreto intervento a riguardo degli indispensabili servizi accessori (nuovi parcheggi, viabilità, pedonalizzazione, servizi igienici etc.) necessari per ottenere vantaggi nei confronti degli altri competitori territoriali. Occorre coraggio e determinazione, ed è questo il momento di fare importanti scelte a sostegno della città del commercio e dell’intera sua economia.