Nota del Comune

Alla Sala degli Stemmi del Comune di Recanati, alla presenza del Sindaco Francesco Fiordomo, dell’Assessore alle “Culture” Andrea Marinelli e con la presenza di numerosi appassionati, “Vincè Veleno”, il poeta recanatese, al secolo Vincenzo Meneghini, ha presentato il suo ultimo lavoro  “Memorie  secondo me”  il quinto della serie.

“Unico nella sua tipologia -come dice l’Assessore alle Culture Andrea Marinelli-,Vincenzo Menghini ci ha regalato uno spaccato di storia politica recanatese dell’ultimo trentennio. Una storia ricca di personaggi ed avvenimenti filtrati attraverso la sua penna mordace. D’altra parte Vincè Veleno è un uomo che ben poco concede al compromesso ed ama fare della schiettezza la sua caratteristica principe: così destra, sinistra e centro vengono avvolte dallo stesso vortice critico che le pone tutte equipollenti sull’altare del giudizio. Il volume ci incuriosisce, ci fa sorridere ed in molti casi riflettere. Nel suo ruolo di nuovo “Pasquino” manifesto, Vincè affonda la sua penna sulle tante contraddizioni del far politica, riflesse sia nell’operato delle diverse  amministrazioni che si sono susseguite negli anni, sia di tutti i partiti e personaggi politici dell’opposizione. Un percorso in ordine cronologico che raccoglie i suoi scritti dagli anni ottanta sino alle soglie dei nostri giorni. Un testamento del suo pervicace servizio svolto per la città; sempre attento, sempre puntuale, mai banale. Un servizio per il quale non finiremo mai di ringraziarlo e del quale potremo godere molto a lungo”.

Nel corso della presentazione i poeti Giuseppe Russo, Luciana Interlenghi e Gabriella Paoletti hanno letto alcuni brani  tratti dall’ultima “performance”  del poeta recanatese.

E come diceva Wystan Hugh Auden nei suoi saggi: “La poesia  può fare cento e una cosa, rallegrare, rattristare, turbare, divertire, istruire, può esprimere ogni possibile sfumatura di sentimento, e descrivere ogni immaginabile tipo di evento, ma c’è una cosa che tutta la poesia deve fare: lodare tutto quel che può per il fatto che è ed esiste” e su questo l’istrionico ed inossidabile “Vincé” ha fatto centro.