Di Antonio Monaldi, consigliere provinciale PdCI

Per non alimentare polemiche a mezzo stampa provo ad accogliere il suggerimento del Sindaco Ubaldi che, come noto, ha invitato la minoranza, a non mettersi di traverso rispetto agli interessi della città. Si è probabilmente resa conto  che, a mettere i bastoni tra le ruote a Porto Recanati e al territorio limitrofo ha già provveduto Franco Capponi.

Il Presidente della Provincia, infatti, ha inizialmente nominato una giunta provinciale di 10 assessori e successivamente delegato 5 consiglieri, nessuno dei quali, risiede nel territorio dei comuni costieri della Val Potenza (Porto Recanati -Potenza Picena - Recanati).

Una ritorsione verso un territorio che non lo ha elettoralmente premiato? Sarebbe gravissimo se fosse così!.

Voglio pensare si tratti, piuttosto, di una pesante sottovalutazione di questa nostra area costiera, particolarmente attiva e laboriosa, in cui risiedono (in inverno) oltre 50.000 dei poco più di 300.000 abitanti della Provincia di Macerata.

Va quindi da sé che un territorio apparentemente autosufficiente e non abituato ad “elemosinare”,  se per nulla rappresentato diviene penalizzato. Le  scelte programmatiche che solo recentemente,  a quasi 6 mesi dalle elezioni, il presidente Capponi ha illustrato al Consiglio, ne sono la dimostrazione.

Il Sindaco Ubaldi , nello stesso articolo (sul porto-ridosso-darsena) ricorda opportunamente che “Porto Recanati rappresenta la naturale via di sbocco al mare per l'intera vallata del Potenza”. Come si fa a non condividere tale considerazione?

Personalmente, però, trovo logico ed opportuno che  invece di ricordarlo al gruppo consiliare di minoranza in Comune, il Sindaco si fosse rivolto alla maggioranza di centro destra che governa la Provincia, grazie al contributo determinante dei suoi.

Caro Sindaco perché è stata cancellata  la previsione di una moderna e sicura via di collegamento tra la costa e l’ interno della Provincia di Macerata che, proprio il Consiglio comunale di Porto Recanati, nel 2006, votò all’ unanimità?

E l’ ex assessore al turismo, “nominato” nei piani nobili della politica, si è dimenticato di quell’ impegnativo atto politico? Come potrà condividere lo “splendido” isolamento confezionato per noi rivieraschi, come dono natalizio, dalla giunta Capponi?

Il Centro-destra sostenitore della “vecchia Quadrilatero”, quella per intenderci che voleva costruire persino in deroga ai piani regolatori, si scopre improvvisamente “ambientalista” quando sono in gioco (in 15 Km,) gli interessi della basse Valle del Potenza. Come si fa a limitare le varianti al tratto Passo di Treia – Fontenoce (nei pressi di Sambucheto)?  Come si spera di confermare la previsione del casello autostradale di Porto Potenza  nord, mantenendo l’ attuale connessione stradale? Oltre al danno anche la beffa per tutti i residenti nella valle(dal Cornello al mare).

Il solo fatto di transitare sopra la gloriosa “strada 571” Helvia Recina (Regina)ci sarà di conforto? Non era forse la via che le Legioni Romane percorrevano per raggiungere la colonia di Potentia e l’ Adriatico? Occorre ricordare che la “571” è l’ unica arteria di competenza provinciale percorsa da oltre 10.000 veicoli al giorno. Come si può pensare che per mettere in sicurezza questa strada sia sufficiente solo un po’ di maquillage? Si lavori, piuttosto, per realizzare un’ opera a basso impatto ambientale. Si operi di concerto per una seria razionalizzazione ed unificazione degli interventi (iniziando dagli insediamenti industriali e artigianali).

E per l’ economia turistica quali scenari?

Se è necessario recuperare il gap infrastrutturale con le altre province, perché solo questo territorio deve rimanere “nella storia” in fatto di collegamenti? Perché non valorizzare “la Regina” per i collegamenti intercomunali e ciclabili?

Si pensa, forse,  di favorire in questo modo il riequilibrio infrastrutturale tra le valli del Chienti e del Potenza e di permettere alle merci di raggiungere celermente i luoghi di destinazione?

Il Presidente maceratese di Confindustria ricordava recentemente: “con il completamento delle opere della Quadrilatero, la Val Potenza resterà ancora più isolata”. In particolare con l’ apertura del collegamento veloce con Tolentino, non solo i turisti  laziali ed umbri o dell’ interno della Provincia ma, persino i residenti di San Severino Marche, opteranno per la superstrada, pur di raggiungere in tutta sicurezza le spiagge adriatiche.

Una beffa, infine, per tanti lavoratori e pendolari (compresi gli studenti e i sempre più numerosi precari della scuola) e per quanti risiedono vicino alla “Regina” che, salvo rari tratti, non potrà essere messa in sicurezza, per la presenza di una miriade di passi a raso. La mancanza, come noto, di collegamenti accettabili non favorisce sicuramente l’ avvio di nuove attività ma neanche, soprattutto in momenti di crisi, la permanenza di quelle già localizzate,

Su questi temi”di area vasta” che riguardano molto da vicino la nostra città, la sua economia, serve una forte presa di coscienza. Necessita una significativa e condivisa convergenza di diversi attori. La conferenza che abbiamo promosso deve essere solo la prima iniziativa nel merito.