L'assessore Galassi replica ad alcune dichiarazioni dell'avv. Bertini, riportate dal Resto del Carlino, circa l'operazione immobiliare collegata al recupero dell'area dell'ex Mattatoio. Dal tipo di risposta che da l'assessore si possono intuire i rilievi che la Bertini, ex assessore all'urbanistica, ha mosso alla nuova amministrazione.

Di Giacomo Galassi, assessore all’urbanistica

A distanza di poche ore dalla pubblicazione di un mio precedente comunicato con cui ho cercato di chiarire all' Avv. Bertini, ex Assessore all’Urbanistica, alcuni aspetti relativamente all'immobile di via Camerano, sento il dovere di intervenire nuovamente rispetto alle dichiarazioni improprie e fuorvianti riguardanti la vicenda del mattatoio. Vado per punti: non è vero che la precedente Amministrazione avesse revocato l’aggiudicazione; la procedura è stata avviata dal Dirigente uscente, Arch. Sensini e in parte dall’Assessore Bertini (con note scritte)  e mai conclusa. Ma perché? Perché è stata avviata fuori tempo massimo e, volutamente lasciata in eredità alla nuova amministrazione Fiordomo. A fronte di un avviso pubblico che prevedeva la chiusura dell’operazione di vendita dell’Ex-Mattatoio entro e non oltre il 20.11.2006, la “buona gestione” Bertini ha terminato il programma di riqualificazione il 30.06.2008.

La Giunta Corvatta ha inserito nel PRU la (ora) contestata destinazione commerciale, in accordo (legittimo in quanto previsto dalla L.R. 16/2005) con il privato, ma “a costo zero”, benché sia evidente il maggior valore di quest’ultima destinazione. Nel PRU si prevedeva addirittura la possibilità di riqualificare l’area con una destinazione totalmente commerciale. Lascio a chi legge ogni valutazione in merito alle scelte politiche della vecchia amministrazione.

La variante citata dalla Bertini, da noi effettuata, stabilisce invece definitivamente la percentuale commerciale, in circa 2/3 della cubatura, pertanto migliora notevolmente quanto negoziato dall’Assessore Bertini con l’impresa.

A causa di una sciagurata politica di gestione delle pratiche amministrative, la precedente Giunta Corvatta si è trovata a spendere (in futuro vedremo come) la bella cifra di Euro 3.075.500,00, senza averli in tasca realmente. Quale sarebbe quindi oggi lo scenario per il Comune nell’ipotesi di non conclusione dell’accordo e quindi di un mancato incasso quanto già speso: un buco di € 3.075.500,00! A questo punto per rispondere alla Bertini: ha senso la gara, un po’ meno la negoziazione effettuata dalla Sua Amministrazione, alla quale va riposta ogni responsabilità dell’asserita illegittimità (lo dice l’Avv. Bertini) legata all’inserimento del commerciale.

Le ditte non aggiudicatarie ritengo non abbiano elementi né interesse a ricorrere, perché l’avviso era volto ad individuare un privato con cui negoziare ed accordarsi per riqualificare l’area, così come previsto dalla L.R. 16/2005 ed eseguito. Forse l’Avvocato non ricorda che non si tratta di una mera asta pubblica, disciplinata da ben altre norme.

Mi rimangono tuttavia queste domande: perché vengono rimproverate, oggi, scelte e ritardi da parte degli stessi soggetti che, allora, li hanno causati?

Perché chi ha ritardato di circa 3 anni la conclusione del procedimento, solo ora richiede alla Giunta Fiordomo di revocarlo, ben sapendo le disastrose conseguenza che deriverebbero?

Perché chi ha causato un ritardo gestionale, oggi vorrebbe per il Comune di Recanati una mancata entrata di oltre 3 milioni di Euro, che, paradossalmente, lo stesso si è già speso?

E, infine, in caso di revoca (come vorrebbe la Bertini), di chi sarebbe la responsabilità per danni collegati ai ritardi dell’operazione? Certamente non di chi è entrato a gestire il Comune a partire da Luglio 2009.

Invito l’Avv. Bertini ad assumere il senso di dovuta responsabilità, onde evitare che, alla fine, siano sempre i soliti noti a dover pagare: i cittadini.