Inizia questa sera, giovedì 24 gennaio, il ciclo di proiezioni dedicate al grande attore Gian Maria Volontè.
Il primo film proposto è "La classe operaia va in paradiso" di Elio Petri
Personalità poliedrica, grandi abilità tecniche, grande sensibilità artistica e finezza d'arguzia nella caratterizzazione dei personaggi e forte presenza magnetica sullo schermo, Gian Maria Volontè dimostra la sua matura recitazione non priva di toni aggressivi in tutti i personaggi che si trova a interpretare, trovando la sua dimensione ideale nel cinema drammatico di impegno politico e sociale. Appuntamento alle ore 21.45, ingresso gratuito.
...come ebbero a dire Orson Welles e Ingmar Bergman, uno dei maggiori attori al mondo
La classe operaia va in paradiso (drammatico, colore, 125', 1972) di Elio Petri Con Gian Maria Volontè, Mariangela Melato, Flavio Bucci, Salvo Randone
Lulù Massa, operaio milanese con l'ulcera, è un campione del cottimo con cui mantiene due famiglie, odiato dai compagni e amato dal padrone, finché un incidente gli fa perdere un dito. Da ultracottimista passa a ultracontestatore, perde il posto e l'amante, si ritrova solo. Grazie a una vittoria del sindacato, è riassunto e torna alla catena di montaggio. Con qualche cedimento di gusto, più di una forzatura e rischiose impennate nel cielo dell'allegoria, è un aguzzo e satirico ritratto della condizione operaia e della sua alienazione. Scritto da Petri con Ugo Pirro, è – dopo il discutibile Omicron (1963) – il 1° film italiano che entra in fabbrica, analizzandone il sistema e mettendone a fuoco con smania furibonda i vari aspetti, compresi i rapporti tra uomo e macchina, tra sindacato e nuova sinistra, tra contestazione studentesca e lotte operaie, repressione padronale e progresso tecnologico. Un Volonté memorabile, una bizzarra Melato, un incisivo Randone. Suscitò molte polemiche, anche e soprattutto a sinistra. Palma d'oro a Cannes ex aequo con Il caso Mattei. (Morandini 2007).