Mentre gli studiosi “bisticciano” sull’autoritratto di Caravaggio riflesso nel vivo del
L’esposizione del “San Francesco in Estasi” è uno degli avvenimenti artistici di “Infinito Festival”, una proposta che ha messo in gioco il Cosmo nell'arte, nella filosofia, nella scienza e nella spiritualità con incontri, conferenze, mostre e concerti.
L’altro evento in corso è la mostra “Cosmocomie” dedicata ai maestri Hsiao Chin e Lucio del Pezzo (sempre ai Musei Civici di Villa Colloredo, chiusura mostra domenica 8 novembre)
Il taglio della presente mostra detta l’opportunità di una considerazione preliminare, alla luce della quale la questione dell’infinitezza o finitezza del cosmo (aspetto che è ancora aperto presso gli scienziati), risulta momentaneamente irrilevante. E’ che, finita o non-finita, la dimensione del cosmo si dà come sconfinatezza vertiginosa dell’unità che contiene il tutto e ne esaurisce la varietà al proprio interno. Un po’ come l’animo umano, che contiene potenzialmente la varietà di ogni sentire, la capacità di nominare tutto l’esistente e di dare concretezza di pensiero ad innumerevoli sempre nuove immaginazioni, con la possibilità d’inventare per queste nomi svariati, ricordarli dimenticarli e deformarli, e, così facendo, ricordare dimenticare o trasformare la corrispondente esperienza passata presente e futura.
Sempre nell’ambito di Infinito Festival, nella chiesa di San Vito sabato e domenica ultima apertura della mostra “Pan-new-rama” dei fotografi Augusto Pieristè e Andrea Pompei che propongono in tre foto 8mx1.50 alcuni “appunti” di viaggio a Cantorini, in Cappadocia, a Bilbao con soluzioni visive affascinanti.