”Vincè Veleno”,  il poeta recanatese al secolo Vincenzo Menghini, ha reso omaggio al grande concittadino Beniamino Gigli con una raccolta di poesie in dialetto dedicate alla memoria del tenore. Tante le rime, una raccolta che va dal 1987 al 2007, che ripercorrono alcuni momenti assai importanti della vita di Gigli, tante le ironie, le malinconie e i … piccoli veleni di Vincè, tanto per non smentirsi.

Vincè con le sue poesie detta verità  e ricorda sensazioni e significativi istanti senza peli sulla lingua, ma con una semplicità  disarmante che accompagna il lettore tra le pagine del volume. “Perdoneme Begnamì se io cu ste parole nu so rriuscito a ditte quanto granne si stato. Perdoneme Begnamì se de più nun tu dato, credeme Begnamì a fa meglio ci ho provato”.

Con questa breve composizione del 29 novembre 2001, alla vigilia del 44° anniversario della morte del tenore, Vincè apre la sua particolare e speciale raccolta gigliana, nella quale trova posto anche una poesia scritta dal figlio di Gigli, Giovanni Vigarani.