Nota del comune

Da parte degli esponenti del PdL locale, in questi giorni, vengono diffuse con toni trionfalistici notizie relative alla “virtuosa” gestione finanziaria condotta dalla precedente amministrazione.

Lo spunto è dato dal riconoscimento da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze di un premio a seguito del rispetto del patto di stabilità interno per l’anno 2008.

Ci si è però dimenticati di specificare la natura di detto “premio”, che non consiste affatto in un contributo da erogare a favore dell’Ente, bensì nella possibilità di effettuare maggiori pagamenti rispetto a quelli attualmente consentiti per il rispetto del patto di stabilità nell’anno 2009, per un importo di Euro 219.906, utilizzando tuttavia le stesse risorse già a disposizione del Comune.

Peraltro tale importo è poca cosa rispetto alla massa di debiti di oltre 2.000.000 di Euro (e gli accertamenti sono ancora in corso!) verso fornitori di beni e servizi che attendono da mesi, o addirittura da anni, di essere pagati.

Si tralascia anche di prendere in considerazione i rilievi che la Corte dei Conti ha evidenziato a seguito della verifica del Bilancio Consuntivo 2007 da cui emerge, tra l’altro, che “la gestione di competenza 2007 è stata finanziata da componenti di entrata aventi carattere straordinario che possono comportare rischi per gli equilibri futuri di bilancio”.

Purtroppo quanto paventato dalla Corte si sta puntualmente verificando nel corrente esercizio 2009 in cui le entrate straordinarie per plusvalore da alienazioni immobiliari previste dalla precedente amministrazione per ben 1.300.000 Euro, come era facilmente precedibile non sono state ad ora realizzate, né sono in buona parte realizzabili e questo mette in serio pericolo l’equilibrio finanziario, tanto da costringere gli attuali amministratori a dolorosi quanto inevitabili interventi per ottenere risparmi di spesa.

Bene farebbero, coloro i quali sono i responsabili delle attuali difficoltà di bilancio del Comune di Recanati, oggi all’opposizione, di avanzare proposte ragionevoli per affrontare la grave situazione anziché limitarsi a criticare in modo sterile, con obiettivi esclusivamente propagandistici.