Non a caso Recanati, nella chiesa dei Cappuccini, conserva un dipinto, “La Madonna dell’Insalata” che uno studio del Patrizi attribuisce a Caravaggio.
Questa tela (180 cm. X 130 cm.), restaurata, sarà esposta per la prima volta al pubblico in un’allestimento speciale all’interno del museo Villa Colloredo Mels di Recanati fino all’8 novembre.
Si tratta del secondo evento artistico che affianca “Comsocomie”, mostra apertasi sempre nei Musei Civici e che pone a confronto, sempre sino all’8 novembre, due maestri della pittura, il cinese Hsiao Chin e, l’italiano Lucio del Pezzo.
Nella sala dedicata all’Estasi di San Francesco il prof. Sergio Benedetti, scopritore di un Caravaggio di cui si erano perse le tracce, “la cattura di Cristo”, storia che è anche diventata un libro, ha fornito una descrizione artistica dell’opera esposta a Recanati trovando un pubblico attento e preparato che non ha mancato a sua volta di fornire elementi sia artistici che storici per una prima traccia di attribuzione.
“Si tratta di un’opera di autore di buona importanza –ha detto Benedetti- (nella foto mentre illustra ai presenti lil quadro) che ha voluto raffigurare il tema più celebre della leggenda francescana, l’estasi del Santo. Il momento in cui viene raffigurato è quello immediato alla stigmate, mentre il Santo con le braccia alzate dopo l’avvenuto miracolo, il confratello rimane in disparte, sorpreso e quasiimpaurito dopo l’avvenuto miracolo. Il quadro di buona fattura si può riferire ad un pittore dellametà del 1600. Potrebbe essere marchigiano ma, ripeto, la fattura è notevole, quindi si rende necessario un lungo lavoro di studio ed indagine per appurare il suo nome. Studiosi del mondo dell’arte sicuramente si appassioneranno in questo. Intanto mi pare importante che questa opera venga restituita alla visione”.
“Non è un’opera qualsiasi – commenta il prof. Angelucci dell’Accademica di Belle Arti- si rileva una mano esperta, matura, curante di particolari che possono essere determinanti nell’indagine che conduca all’attribuzione di questo lavoro che appare. Luci ed ombre sono frutto di anni di esperienza e questo propende per un artista nel pieno della sua maturità. Sono convinto che questa tela riserverà delle sorprese”. Dopo la caduta del velo dall’opera, Benedetti, già curatore della National Gallery di Dublino ha tenuto una seguitissima conferenza proprio sul quadro che è riuscito a ritrovare, storia da cui è stato tratto un libro, "Il Caravaggio perduto" di Jonathan Harr e che presto diverrà anche un film.
Benedetti mentre ascolta attentamente le prime impressioni di alcuni appassionati d'arte