Queste tre delle “angosce” che gravano sui primi 60 giorni del neo sindaco Fiordomo e che condizioneranno l’attività amministrativa per quanto concerne il lato economico almeno fino a che non sarà varato il Bilancio 2010 che concluderà il suo iter procedurale entro l’anno, mentre le altre due vicende, prettamente urbanistiche rappresentano una spada di Damocle senza un tempo definito, e tali, soprattutto il Centro Città, di paralizzare lo sviluppo di Recanati.
Con ordine.
In questo momento il sindaco ha confermato che in cassa ci sono grossi problemi di liquidità. Ciò per effetto di un salasso di risorse tutte convogliate per impegni di spesa nei primi sei mesi dell’anno dalla precedente amministrazione. Tanto che Fiordomo ha parlato di “capitoli di bilancio prosciugati”.
Mancano anche i soldi per coprire il posto di dirigente dell’UTC. La precedente giunta non aveva previsto per i restanti sei mesi dell’anno la copertura economica per l’incarico.
Ad ulteriore esempio di come il bilancio sia stato gestito dissennatamente Fiordomo cita un “buco” clamoroso: l’eventuale stagione teatrale del Piccolo 2009 (500 mila euro) non era stata finanziata. Di conseguenza l’amministrazione comunale Fiordomo, passando alla gestione AMAT, con un risparmio di 250.000 euro, deve comunque fare fronte ad una spesa che la giunta Corvatta non aveva messo a bilancio.
Preoccupa anche il progetto di recupero della vasta area posta dietro il Conad. L’impresa che avrebbe dovuto realizzare il risanamento (una grande piazza attrezzata a servizio del quartiere, alcuni parcheggi, garages interratti) si sarebbe finanziata i lavori con la vendita dei garages. Si è poi scoperto che la giunta Corvatta era tornbata sui suoi passi decidendo invece di monetizzare quel diritto d’uso del sottosuolo. Da qui la necessaria verifica se la ditta ha più interesse all’operazione.
In ultimo, ma in testa ai pensieri della nuova amministrazione, la questione Centro Città, “al centro” della campagna elettorale con la presentazione da parte di Fiordomo di un progetto completamente diverso da quello originario, più mirato a creare servizi alla città che non alla speculazione, facendo comunque salvi i diritti dell’impresa ad un investimento remunerativo (15 milioni di euro l’appalto).
Al momento le posizioni tra l’amministrazione comunale (contrarissima al progetto originale), e le imprese non sono vicine. Anzi. La nuova giunta è comunque intenzionata ad impedire la realizzazione di un centro commerciale. Parcheggi a raso e sotterranei, nuova scuola “B. Gigli”, residenze, nuova area caravan nella riformulazione del progetto, ma diniego assoluto al centro commerciale. Un braccio di ferro che rischia di andare avanti per mesi e bloccare lo sviluppo di servizi essenziali per Recanati.