Il tendone era formato dal cielo stellato, mentre il palco fungeva da pista. circo6

Per circa una mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo, un trampoliere ed un pupazzo gigante hanno intrattenuto scherzosamente i bambini già presenti, girando per tutta la piazza e mettendosi in posa con chi voleva fare una foto assieme a loro.

Una scenografia accattivante e raffigurante vari personaggi dell’arte circense, con la classica tenda scura attraverso la quale entravano ed uscivano i vari giocolieri, equilibristi, comici e... serpenti. Il tutto accompagnato da una musica che immetteva nell’atmosfera giusta per ogni singolo tipo di esibizione.

Quasi due ore di spettacolo, dalle 22 alle 24, con l’inizio scandito da un “medley” di brevi esibizioni a ritmo serrato, delle varie “arti” del circo, con la musica di sottofondo, anch’essa frenetica, che accentuava questa specie di “can-can” circense.

Pubblico ovviamente in maggioranza formato da bambini, molti anche sulle carrozzine, accompagnati dai genitori e dai nonni. Comunque, sia grandi che piccoli e piccolissimi, sempre molto attenti alle varie “performance” che man mano su susseguivano a ritmo serrato e sempre pronti ad applaudire vivacemente le varie esibizioni.

Giocolieri, equilibristi, contorsionisti, lanciatori di coltelli anche infuocati, danzatrici esotiche, tutti hanno strappato l’applauso del pubblico, ma i bambini, come sempre accade, si sono “scatenati” con l’entrata del Clown Banana, vero mattatore dello spettacolo. Gags, sketch con alcuni ragazzini scelti tra il pubblico, ed un secondo con alcuni adulti che si sono prestati alle sue “prese in giro”, ma tutto per far ridere e divertire, riuscendoci perfettamente. Poi l’entrata del serpente, sorretto da due “stewart”, della lunghezza di circa sei metri e dal peso di 60 kg, ha fatto scattare in piedi la maggior parte del pubblico che voleva assicurarsi una visione migliore, con molti genitori e nonni, che, per far vedere anche ai più piccoli, li hanno fatti accovacciare sulle spalle. L’atmosfera che crea il circo, con la bravura dei vari artisti della dinastia Takimiri, ha fatto trascorrere a tutti una bella serata, diversa, allegra, che ha trattenuto, anche per i 27 gradi che ancora “stazionavano” in piazza ben oltre la mezzanotte, grandi e bambini, e questi ultimi, mentre si avviavano verso casa, ancora discutevano con i grandi su alcune esibizioni che avevano da poco ammirato. Questo era lo scopo, questo é stato il risultato.

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Penultima serata delle Cantarioniadi 2009, rimessa in “linea” con la versione classica divisa in due parti, prima metà riservata all’esibizione dei cantanti “nostrani” e la seconda metà lasciata all’ospite nazionale, che, in questo caso era la cantante Viola Valentino. I cantanti locali sono tutti dilettanti, che appunto si “dilettano” nel cantare in Piazza Leopardi, davanti ad un pubblico numeroso ed attento, che fa capire il suo apprezzamento con il “volume” del suo applauso.

Proprio per queste considerazioni, non é facile esibirsi da sopra un palco, davanti a 2 o 3 mila persone, con un microfono che sembra pronto a cogliere ogni tuo più piccolo errore o indecisione e renderlo “amplificato”. Ma ogni volta ognuno di loro, anche con canzoni vocalmente e musicalmente impegnative, riesce a dare il meglio, magia della Piazza, ed a strappare sempre vigorosi applausi. Alcuni si presentano con canzoni veramente “particolari ed inaspettate”, come Gianluca Gambini di Osimo, che ha presentato una canzone di Fred Buscaglione, “ Eri piccola...”, con tanto di cappello alla gangster e di sigaro cubano.

Le Cantarioniadi di Recanati, sono uno dei pochissimi momenti nei quali questi ragazzi o adulti, tutti dilettanti, possono esprimere il loro talento o comunque il loro desiderio di esibirsi, davanti ad un vero pubblico.

Alle 23, preceduta da un suo giovane “raccomandato”, che ha cantato un paio di canzoni con una certa “verve” professionale, é entrata la Valentino, vestita di nero e dimostrando, fin da subito, tutta la sua grinta.

Voce calda e passionale si é esisbita con padronanza del palco. Da esperta professionista é scesa tra il pubblico sedendosi accanto ad alcuni loro. Con uno, in particolare, mentre cantava, si é accomodata sulle sue ginocchia, con ovvia sorpresa, e comprensibile imbarazzo, del “fortunato”. L’esplosione si é avuta con la canzone “Comprami”, suo indiscusso e famoso cavallo di battaglia, che ha coinvolto tutti in diversi “ola” a braccia alzate con uno scrosciante e prolungato applauso finale. Al termine, presso la Pro Loco, ha firmato autografi e fatto fotografie con tutti i suoi fans che sostavano in attesa davanti alla sede.

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Chiusura a ritmo serrato, giovedì, sabato e domenica, tre manifestazioni in soli 4 giorni, con l’ultima serata, la quinta, delle Cantarioniadi 2009. Diversa, ma in linea con lo spirito che caratterizza le iniziative della Pro loco, la serata é iniziata con una cantante “locale”, bravissima, Elisa Tomassini, seguita dal duo spettacolare “limitrofo”, dei fratelli bs1Morelli di Loreto, per completare, nella restante lunga prima parte, con l’esibizione, che definire esuberante sarebbe davvero limitativo, del quartetto del chitarrista “gitano”, Antonio Del Sordo, da alcuni anni a Recanati, proveniente dal sud. La chitarra “classica” di Antonio sembrava suonata a “tre mani”, tante erano le note ed i suoni che ne uscivano da quell’uragano di cinque dita che strapazzavano quelle povere sei corde. Un ritmo avvolgente e coinvolgente, supportato da altri tre solisti altrettanto eclettici e virtuosi, per quasi un’ora, che é sembrata volare via, ha entusiasmato le circa 3 mila persone presenti, con canzoni che a volte sembravano “lente”, mentre all’improvviso si scatenavano in un ritmo frenetico e “magnetico”. Bravo, bravo, bravo Antonio Del Sordo. Da trait d’union tra le due parti, un breve saluto del Sindaco bs2Fiordomo al pubblico, agli organizzatori, agli artisti. Del Sordo gli ha fatto omaggio del suo ultimo CD, appena finito di incidere. 23.00, ora canonica per l’inizio dell’esibizione dell’ospite. Bobby Solo, con chitarra elettrica a tracolla, é salito sul palco salutato da un lungo applauso, alcune parole di saluto e presentazione per iniziare a cantare con una canzone di Elvis Presley, suo nativo ispiratore. Molto “alla mano”, Bobby ha scherzato più volte con il pubblico, anche con battute autoironiche su fatti della sua carriera o del suo passato artistico, che hanno strappato sorrisi ed anche sonore risate ai presenti. Alternando una canzone melodica ad una ritmata, sempre otenendo applausi a scena aperta, é giunto alla conclusione, si fa per dire, mancava un quarto all’una di notte, con l’attesa “Una lacrima sul viso”, che, non c’é bisogno di sottolineare, ha scatenato un uragano di applausi e, vista la sua disponibilità al “contatto”, ha fatto avvicinare al palco alcune centinaia di persone nell’intento di stringergli la mano o per fargli i complimenti. Solita “routine” presso la sede Pro Loco per firmare autografi e fare fotografie con i suoi fans, tra i quali, in particolare, il Sindaco Francesco Fiordomo.

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