L’esperimento, condotto dal gruppo del recanatese Saverio Cinti, dell’Università Politecnica delle Marche, dimostra per la prima volta al mondo che cellule adulte del tessuto adiposo possono riprogrammarsi spontaneamente.

I presupposti per pensare di essere di fronte ad una grande scoperta ci sono. L'esperimento, tutto italiano, condotto dal gruppo di Saverio Cinti dell’università Politecnica delle Marche di Ancona, potrebbe diventare una pietra miliare in materia di cellule staminali.

Per la prima volta al mondo, infatti, si è riusciti a dimostrare che cellule adulte del tessuto adiposo possono riprogrammarsi spontaneamente, ossia tornare ’bambine’, vere e proprie staminali. Questo è stato possibile trapiantando nelle mammelle di topi vivi il tessuto adiposo viscerale che si è trasformato in ghiandola mammaria capace di produrre latte.

La ricerca, pubblicata nell’edizione online della rivista Stem Cells, potrebbe aprire strade interessanti per terapie future, come spiega lo stesso Cinti: "Le cellule adipose mature possono essere utilizzate per ottenere staminali capaci di dare origine a più tipi di cellule’’.

La conclusione lascia ben sperare: ‘’C’e’ la speranza di intervenire sull’organo adiposo, trasformando la sua parte bianca, che accumula calorie, nella parte bruna che le brucia: potrebbe essere il punto di partenza per future cure contro obesità e diabete".