Di Leonardo Marotta, delegato LIPU

La notte tra il 16 ed il 17 agosto, è stata fatta la terza irrorazione dell'anno contro gli insetti. Al Comune era stata sollecitata da Mauro Maggini in data 15 luglio la necessità di bloccare questa pratica inquinante. Per un maggiore controllo sulle irrorazioni chimiche contro la zanzara tigre (Aedes albopictus) e gli altri insetti nocivi si chiede di considerare le note evidenze scientifiche di eventi tossici legati all'uso di disinfestanti di differente natura, iniziando con l'esame delle sostanze comunemente impiegate nella lotta alla zanzara tigre. Sono state ampiamente dimostrate con dati e statistiche che queste sostanze possono essere parte dei fattori tossici per l'uomo, gli uccelli ed i mammiferi. I trattamenti secondo l'università di Udine   possono essere diretti sia contro le larve (trattamenti larvicidi) e sono consigliati, sia contro le zanzare adulte (trattamenti adulticidi) e sono sconsigliati. Gli insetticidi di sintesi creano inquinamento, impatti cumulativi con gli altri inquinanti presenti e compromettono la salute di cittadini, animali e piante. Alcune ricerche in campo chimico, biochimico e medico, hanno mostrato che questo tipo di sostanze possono essere in grado di inibire alcune attività enzimatiche alla base sia del corretto funzionamento degli organismi animali (uomo ed animali domestici compresi) e vegetali con danni alla salute ed impoverimento di flora e fauna, sia al sistema di difesa dei mammiferi (tra cui l'uomo). In particolare i dati riguardanti la continua crescita dei tumori, delle malattie autoimmuni, delle malattie degenerative, della sterilità maschile, dell'asma nei bambini, delle allergie, ecc. ecc., sono tutte riconducibili, secondo il parere unanime del mondo scientifico, all'introduzione incontrollata nell'ambiente di sostanze chimiche tra cui gli insetticidi di sintesi. Gli interventi di prevenzione restano i più importanti. L’esperienza di questi anni dimostra che i maggiori responsabili dell’infestazione sono i focolai situati nelle aree private e che bastano pochi focolai per infestare un intero quartiere; gli interventi eseguiti dai Comuni nelle aree pubbliche, quindi, da soli sortiscono risultati scarsi e insoddisfacenti. Nella lotta contro la zanzara tigre è perciò essenziale la collaborazione dei cittadini che nel loro interesse devono seguire alcune semplici regole di comportamento e di prevenzione. Esistono diverse alternative possibili, tra queste la Gambusia Affinis (che è un piccolo pesce d'acqua dolce della famiglia dei Pecilidi, dell'ordine Ciprinodontiformi) che può mangiare fino a 150 larve al giorno, e un bacillo, il thuringensis israeliensis. Inoltre favorire i pipistrelli, le rondini ed i balestrucci significa incrementare i meccanismi di lotta biologica, mentre i pesticidi sono dannosi per queste specie. Chiediamo quindi al Comune di smettere tali pratiche ed adottare sistemi sostenibili e sicuri per gli ecosistemi e la salute umana.